Ramacca, il sindaco Nunzio Vitale e il consigliere Salvatore Fornaro coinvolti nell’inchiesta Mercurio per voto di scambio mafioso

CATANIA – Un nuovo colpo alla criminalità organizzata arriva dall’inchiesta “Mercurio”, che ha portato all’arresto di numerosi esponenti politici locali per presunti legami con il clan Santapaola-Ercolano. Tra i coinvolti nella decisione di custodia cautelare in carcere figurano il sindaco di Ramacca, Nunzio Vitale, e il consigliere comunale Salvatore Fornaro, vicepresidente del Consiglio comunale della cittadina catanese. L’operazione, condotta dai Carabinieri del ROS e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, ha svelato un presunto accordo tra la mafia e alcuni esponenti politici per il controllo degli appalti pubblici in cambio di sostegno elettorale.

Secondo quanto riportato dall’ANSA, l’indagine ha messo in luce le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle elezioni amministrative locali. Vitale e Fornaro, eletti nella lista “Ramacca costruiamo una bella storia”, avrebbero ricevuto l’appoggio della mafia in occasione delle amministrative, con la promessa di affidare lavori pubblici a ditte indicate dal clan in cambio di voti. Il sistema illecito avrebbe garantito un controllo sulle istituzioni locali da parte del clan mafioso, consolidando il suo potere sul territorio.

L’operazione ha coinvolto anche altri esponenti politici siciliani, tra cui il deputato regionale Giuseppe Castiglione, membro della commissione antimafia dell’ARS, accusato di avere stretto accordi con la cosca per ottenere voti e garantire favori ai mafiosi in ambito amministrativo. L’indagine si collega al procedimento “Agorà” e ha permesso di ricostruire il modus operandi dei gruppi criminali che, attraverso esponenti politici locali, riuscivano a ottenere il controllo degli appalti pubblici e delle risorse economiche del territorio.