Lo Stato approva l’Autonomia differenziata, ma quella siciliana è stata tradita

Tra qualche mese, il 15 di maggio, ricorrerà il settantasettesimo anniversario della proclamazione dello “Statuto Speciale di Autonomia per la Regione Siciliana”, u’ FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – Sicilia Indipinnenti” ritiene doveroso, ancora una volta, denunciare quanto l’Autonomia Siciliana e lo Statuto stesso siano stati vanificati a seguito di una serie di “tradimenti” da parte di chi avrebbe dovuto valorizzarne il ruolo e difenderne i valori.

Ma c’è di peggio: lo Statuto di Autonomia, – mai applicato integralmente (e “mutilato” orrendamente), – viene infatti strumentalizzato come un alibi per legittimare le tante trame ANTISICILIANE in corso. E per fare passare sotto silenzio la scandalosa mancanza di una STRATEGIA SICILIANA PER L’ECONOMIA SICILIANA. Il tutto in modo subordinato agli interessi dominanti del Settentrione d’Italia. TROPPO COMODO!

Un altro motivo di riflessione sono i dati relativi all’emigrazione (quella giovanile in particolare) e le retrocessioni economiche e produttive che proprio nel “SUD” hanno colpito e colpiscono la Sicilia, la Sardegna e (guarda caso!) l’Italia Meridionale (che sarebbe più corretto denominare storicamente “NAPOLITANIA”).

Ricordiamo a noi stessi ed agli altri che la Sicilia e il Sud, dal 1860 sono “fratelli di nessuno”, costretti a diventare “COLONIE DI FATTO”, interne allo Stato Italiano. Ciò a prescindere dagli ordinamenti, dalle Costituzioni, dalle organizzazioni Politiche, amministrative e territoriali di volta in volta adottate e vigenti.

Approfondiremo meglio i termini della “QUESTIONE” in tutte le altre occasioni possibili.
Certamente l’arretramento, la corruzione ed i fenomeni negativi che nella Sicilia e nel “Mezzogiorno” (e che oggi noi stessi denunciamo) non sono giustificazioni né motivo di RASSEGNAZIONE.

Al contrario: sono motivi in più per rialzare la testa e per riconquistare pacificamente e democraticamente in Europa, nel Mediterraneo e nel Mondo quel ruolo e quei primati, e quelle posizioni, che avevamo nei millenni ricoperto e che abbiamo perso a causa della nostra riduzione in “Colonia moderna ed atipica”.

Dobbiamo infatti tornare subito, direttamente ed a pieno titolo, nei CONSESSI INTERNAZIONALI ( U.E.) dai quali siamo oggi ESCLUSI per la nostra condizione Coloniale.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa

Condividi