Emergenza Coronavirus in atto, si teme seconda ondata: nuovo lockdown? Ecco le parole del ministro della Salute Roverto Speranza e di Nello Musumeci
Timore quello espresso dal ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto su Sky per lanciare un monito verso la popolazione: il rischio di una seconda ondata di contagi è molto probabile, non può essere sottovalutata e non possiamo farci trovare impreparati.
Cosa si vuole dire implicitamente? Che se si riterrà opportuno intervenire con nuove restrizioni, queste saranno imposte senza esitazione. Intanto è fondamentale che i cittadini che verranno contatti dalla Croce Rossa Italiana per essere sottoposto ai test sierologici accettino perché avere i risultati di questi test permetterà agli scienziati di comprendere l’attuale situazione epidemiologica.
Dati alla mano, oggi, la Croce Rossa Italiana ha effettuato più di 7000 chiamate per contattare i cittadini scelti a campione che parteciperanno all’indagine: il 25% dei contattati ha risposto positivamente, il 60% ha chiesto di essere ricontattato per vari motivi e il restante 15% ha dichiarato di essere propenso ma di voler ancora fare delle valutazioni.
Da quanto riferito dalla Croce Rossa, le regioni che hanno aderito maggiormente sono le Marche e la Sardegna; più diffidenti la Campania e la Sicilia. Le regioni, invece, dove oggi sono stati effettuati i prelievi sono Basilicata, Liguria, Lazio e Trentino Alto-Adige.
Il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, ha invitato la popolazione a rispondere alle chiamate che iniziano con 06-5110, perché questo è il numero della Cri e non si tratta di una truffa telefonica.
La situazione in Sicilia finora è stata più che positiva, sia in termini di risposta quando è stato imposto il lockdown, sia in termini di contagi e decessi.
Certamente, quanto verificatosi negli scorsi giorni, con una errata interpretazione della Fase 2 da parte di molti siciliani, e considerando le parole del governatore Nello Musumeci, che non nascondeva il timore di dover richiudere tutto, lasciano intendere che, se si dovesse verificare davvero una nuova ondata di contagi, non sarebbe così improbabile una nuova “chiusura dell’isola”.