Caltagirone, mostra del culto di San Giacomo alla Corte Capitaniale

A Caltagirone, nell’ambito dell’iniziativa “Sanctus Jacobus. Storia e tradizioni del culto di San Giacomo in Sicilia”, coordinata dall’Amministrazione comunale e dal Centro italiano di studi compostellani col patrocino della Regione Sicilia, della Xunta de Galicia e della Diocesi di Caltagirone, è stata inaugurata lo scorso 15 Giugno, presso i locali della Corte Capitaniale, la mostra fotografica da titolo “Roma, Santiago, Gerusalemme”.

Dopo le tappe al Vaticano e a Santiago de Compostela, la mostra, di grande rilievo artistico e internazionale, giunge anche in Sicilia ove è visitabile dal 15 Giugno al 2 Settembre 2018 nella patria di Don Luigi Sturzo. Questo imperdibile appuntamento, vuole, sottolinea Paolo Caucci von Saucken, presidente del Centro italiano di studi compostellani, “per esempi e suggestioni, cogliere aspetti essenziali della civiltà e delle culture medievali, incentrate sull’asse Roma (posta al centro, Caput Mundi e Sedes Petri) – Santiago (alla fine della terra conosciuta) – Gerusalemme (dalla parte opposta, al confine di un mondo da conoscere). Due sistemi viari, quasi vene e arterie, pulsanti di vita, ne vertebravano il corpo: i cammini di Santiago verso l’estremo occidente e le vie romee verso Roma. Vie terrestri e marittime lo prolungavano fino a Gerusalemme. L’esposizione” – continua Caucci – “indica la via innanzitutto, ma anche i paesaggi, le chiese, gli edifici del pellegrinaggio, i ponti che ne segnano il percorsi, gli spedali, che accolgono i viandanti e il pellegrino che, una volta come oggi, dà senso, significato e unità all’insieme”.

Sebbene le mete più ambite del Cristiano siano principalmente Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela, il Vescovo della Diocesi di Caltagirone, S. E. mons. Calogero Peri, intervenuto alla presentazione della mostra, sostiene fermamente che “tutti gli aspetti che si sono determinati nel tempo anche attorno alla festa di San Giacomo, mi riferisco sia all’aspetto religioso sia all’aspetto penitenziale, di ricerca di una meta al proprio pellegrinaggio ma anche alla propria situazione di vita, possono concorrere davvero a dare degli stimoli e dei supporti alla nostra cultura che, come sappiamo, ne manca molte volte come punti di appoggio e di ricerca. Mi auguro, inoltre, che il Cammino di Santiago, che ha riunito nel tempo popoli e nazioni diverse, possa fungere da vero e proprio patrimonio affinché possa essere conservato alle future generazioni”.

Ospite d’onore è stato anche Nello Musumeci, governatore della Regione Sicilia, il quale ha dichiarato, al termine dell’inaugurazione della mostra, di “essere molto orgoglioso di rendere omaggio ad un’iniziativa, come questa, di grande valore culturale, religioso e morale. Nel momento in cui le comunità” – continua Musumeci – “rinunciano al dialogo, qui a Caltagirone si cerca, attraverso questa mostra e, soprattutto, sotto l’egida di San Giacomo Il Maggiore, il dialogo con nuove terre, nuove genti che possono creare legami solidi e indissolubili. Io sono sicuro che la Regione Sicilia e della Galizia abbiano tante cose in comune; queste cose, però, vanno individuate e consolidate che nascono dal comune protettorato di San Giacomo. In Sicilia è molto diffuso il culto di San Giacomo, considerate le molteplici città accomunate al Santo, come appunto Caltagirone. È una grande opportunità sia per la Sicilia sia per Caltagirone sotto il profilo di scambi economici ma soprattutto turistici”.

In conclusione, il Sindaco di Caltagirone, Avv. On. Gino Ioppolo, ha espresso parole di soddisfazione perché “attraverso l’allestimento di questa mostra di grande rilievo internazionale, Caltagirone entra ufficialmente sotto i riflettori internazionali degli studi compostellani, e quindi del culto, della tradizione, della fede nei confronti del nostro Santo Patrono San Giacomo. Questa bellissima e importantissima iniziativa ha anche promosso gli obbiettivi economici, sociali, turistici della nostra città. Tessere queste relazioni di culto religioso sotto il profilo nazionale ed internazionale, non fa altro che promuovere le bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche, storico-culturale, nonché le molteplici tradizioni della nostra amata Caltagirone”.

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