La Sicilia incoronata regina mondiale turismo per il 2020: lo certifica Forbes

La Sicilia incoronata regina mondiale turismo per il 2020: lo certifica Forbes. L’isola pullula di monumenti, storia, natura e architettura.

Sicilia. Lo certifica la rivista americana Forbes: la Sicilia è la regina mondiale del turismo per l’anno 2020. L’isola si conferma turistica europea più ambita dagli Stati Uniti per il 2020. Una terra ricca di tantissima storia, cultura e paesaggi mozzafiato.

La Sicilia è un fantastico e magico museo diffuso che va valorizzato tutto. Occorrono azioni per incentivare lo sviluppo turistico.

Mettere in condizione gli operatori di accogliere al meglio i turisti. Migliorare la viabilità e la sostenibilità del turismo sono solo alcune delle priorità da mettere in agenda. E, ancora una volta, Isola affascina con le proprie bellezze storiche, culturali e paesaggistiche.

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Foto articolo: Immagine di repertorio

 

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La Sicilia incoronata regina mondiale turismo per il 2020: lo certifica Forbes. L’isola pullula di monumenti, storia, natura e architettura.

Sicilia. Lo certifica la rivista americana Forbes: la Sicilia è la regina mondiale del turismo per l’anno 2020. L’isola si conferma turistica europea più ambita dagli Stati Uniti per il 2020. Una terra ricca di tantissima storia, cultura e paesaggi mozzafiato.

La Sicilia è un fantastico e magico museo diffuso che va valorizzato tutto. Occorrono azioni per incentivare lo sviluppo turistico.

Mettere in condizione gli operatori di accogliere al meglio i turisti. Migliorare la viabilità e la sostenibilità del turismo sono solo alcune delle priorità da mettere in agenda. E, ancora una volta, Isola affascina con le proprie bellezze storiche, culturali e paesaggistiche.

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Regione Sicilia, percorsi sensoriali nei musei per non vedenti

L’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, Sebastiano Tusa, ha dichiarato, in occasione della manifestazione “Ustica Villaggio Letterario“, di voler creare appositi percorsi all’interno dei musei locali per quei turisti affetti da disabilità visiva.
Tutti i visitatori non vedenti e ipovedenti avranno, finalmente, l’opportunità di “vivere” e di “toccare” con mano l’arte, l’architettura, le opere dei musei e dei siti archeologici dell’Isola, mediante la creazione di appositi percorsi.
Questa è la promessa lanciata dell’assessore Sebastiano Tusa. Una promessa, questa, che vedrebbe realizzare, appunto, l’accessibilità a utenti con problemi di vista ai musei e parchi archeologici siciliani.
L’esperienza museale, pertanto, potrebbe finalmente risultare concreta per non vedenti e ipovedenti tramite il tatto, potendo toccare con le proprie mani le opere d’arte o le componenti dei siti archeologici.

La prima meraviglia di Caltagirone

Come sette sono le stelle dell’Orsa Maggiore, sette le piaghe d’Egitto, sette i re di Tebe e di Roma, sette i pianeti che girano attorno alla Terra, sette le note musicali, sette i peccati mortali, sono sette anche lemeraviglie di Caltagirone“.

Ponte San Francesco d’Assisi – Caltagirone

Pertanto, a riguardo, oggi ci occuperemo della prima delle sette meraviglie, vale a dire del “Ponte di San Francesco d’Assisi“.

Annoverato tra le monumentali meraviglie della paese natio di Don Luigi Sturzo, il Ponte di San Francesco è la prima costruzione storica ed architettonica che attira l’estro dei moltissimi architetti di tutto il mondo e, soprattutto, l’attenzione ed il fascino dei numerosi visitatori stranieri ed italiani.

Progettato in cinque arcate, soltanto una aperta ancor oggi, dall’architetto Orazio Torriani e costruito intorno al 1626, il Ponte è alto circa venti metri e la distesa dell’unica arcata è di circa cinquanta metri. È una costruzione molto solida, imponente e dalle eleganti linee architettoniche che ha resistito ad eventi tellurici e bellici di notevoli importanza.

Arcata Ponte San Francesco d’Assisi – Caltagirone

La realizzazione del Ponte è stata ritenuta, fin dalle origini, necessaria per unire direttamente le due alture collinose su cui sorgono gli antichi nuclei storici della città: l’uno, il “Piano San Giuliano” (l’attuale Piazza Umberto I) e, l’altro, la notevole chiesa di “San Francesco d’Assisi”, dalla quale il ponte prende il nome.

In questo modo, per concludere, si è creato un punto panoramico veramente mozzafiato dal quale è possibile ammirare, contemplare e fotografare anche i diversi versanti artistici, pittoreschi ed architettonici della cittadina barocca, patrimonio dell’Unesco.

Torino, riapre la “Cappella della Sindone” dopo 28 anni

L’attesa finalmente è terminata. Tuttavia, bisognerà attendere un mese.

A Torino, la Cappella della Sindone, capolavoro dell’architetto Guarino Guarini e monumento barocco più importante della storia dell’arte mondiale, riaprirà al pubblico con la sua vertiginosa cupola.

La Cappella dal 1997 è iscritta nell’albo del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Fonte – La Stampa
Come riportato su La Stampa, si chiude così un cerchio, un travaglio. La Cappella della Sindone e chiusa al pubblico dal 4 maggio 1990 per il crollo sul pavimento di un frammento di marmo da un cornicione interno. L’ingresso, successivamente, venne da quel momento interdetto al pubblico. E da allora l’accesso a questo strepitoso ambiente, sconosciuto alla gran parte dei torinesi e degli italiani, è
rimasto interdetto da un lungo restauro.

Inoltre, ci sarà un’importante novità. Infatti, la visita alla Cappella non avverrà più attraverso le scale del Duomo di Torino ma dai Musei Reali, di cui ne farà parte integrante nel futuro e definitivo percorso di visita.

 

Per gli storici si tratta di un importante ritorno filologico alle origini sabaude. Infatti, la Cappella della Sindone, si trovava alla stessa altezza del primo piano di Palazzo Reale, dove vi erano gli appartamenti del re. E la corte vi accedeva attraverso un portale dalla cosiddetta Galleria della Sindone, che tuttora i visitatori percorrono in tutta la sua lunghezza.

Per di più, la Cappella non conterrà più la Sindone, ma sarà restituita ai visitatori, ai turisti, e ai torinesi più giovani, nella sua straordinaria struttura architettonica, così come immaginata a fine Seicento dal genio di Guarino Guarini.