Da Schillaci a Nibali: 10 sportivi siciliani che hanno fatto storia

Il mare, il sole, la buona cucina e i campioni. Sì, perché la Sicilia non è solo una splendida isola da visitare e da vedere, una terra che ha ospitato per secoli è stata culla di civiltà e culture di altissimo spessore ma è anche la “madre” di alcuni dei più grandi sportivi di tutti i tempi. Atleti che hanno fatto storia e che hanno scritto alcune delle più grandi imprese sportive internazionali, avventure che hanno reso orgogliosa l’Italia e che l’hanno portata tante volte sul tetto del mondo.

Vincenzo Nibali

Tra i più grandi sportivi siciliani che hanno fatto storia non si può non citare Vincenzo Nibali, campione indiscusso della bicicletta, ha fatto sognare ad occhi aperti tutti gli amanti delle due ruote. Gli appassionati di ciclismo di tutto il mondo, infatti, coloro che amano i pronostici sulle due ruote e sanno quali sono i migliori tra i diversi siti di scommesse sul ciclismo per anni lo hanno menzionato tra i favoriti delle maggiori corse a tappe. E lo “squalo dello Stretto”, così era soprannominato” ha l’onore di essere nella ristretta cerchia, insieme a Eddy Merckx, Bernard Hinault e Felice Gimondi, di coloro che nella propria carriera hanno vinto almeno un’edizione di tutti e 3 i Grandi Giri (Vuelta spagnola nel 2010, Tour de France nel 2014 e Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016) e almeno due classiche monumento (per Nibali il Giro di Lombardia, nel 2015 e nel 2017, e la Milano-Sanremo, nel 2018). E il suo Palmares è arricchito anche da due titoli italiani in linea, nel 2014 e nel 2015, due Tirreno-Adriatico, nel 2012 e nel 2013, e altri 7 podi nei 3 Grandi Giri.

Giuseppe Gibilisco

A far brillare la trinacria ci ha pensato anche Giuseppe Gibilisco, tra i maggiori talenti della storia dell’Atletica italiana e in particolare del salto con l’asta. Uno sportivo che è stato campione del mondo nel 2003 e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene del 2004. Nella sua lunga carriera ha poi conquistato un oro ai Giochi del Mediterraneo di Mersin nel 2013 e argento a quelli di Tunisi nel 2001, oro ai Mondiali di Saint-Denis nel 2003, dove ha stabilito anche il record italiano di 5,90 metri e in indoor di 5.82 metri, eguagliato solo dall’astista toscano Claudio Stecchi, e raggiungendo così il quarto posto nel ranking mondiale. Una carriera impreziosita dal bronzo agli Europei Under 23 di Amsterdam nel 2001 e ancora dal bronzo ai Mondiali Under 20 del 1998 ad Annecy.

Daniele Garozzo

L’elenco prosegue con un campione che ha acceso le notti d’estate di tanti italiani appassionati di sport. Randazzo ha fatto sognare gli amanti della scherma alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e di Tokyo 2020 conquistando l’oro in Brasile nel fioretto individuale e una medaglia d’argento, sempre nel fioretto individuale, in Giappone. Due medaglie che sono state la ciliegina sulla torta di una carriera incredibile impreziosita dal bronzo individuale ai Mondiali di Lipsia del 2017, ma anche i quattro ori a squadre del 2015, 2017, 2018 e 2022 e i due ori individuali agli Europei di Tbilisi nel 2017 e di Adalia nel 2022.

Totò Schillaci

Quando si parla di campioni non si può non nominare Totò Schillaci, l’immagine simbolo delle “notti magiche” del Mondiale italiano del 1990, capocannoniere con sei reti e pallone d’oro dei Mondiali dove la Nazionale azzurra conquistò il terzo posto. Tra i primi calciatori europei ad esplorare i campionati orientali (si accasò con il Jubilo Iwata nel 1994) ha conquistato in Italia una Coppa nazionale con la Juventus e la Coppa Uefa del 1990 sempre con i bianconeri.

Franco Scoglio

Ancora calcio, questa volta con un “professore” del pallone. Franco Scoglio non ha mai raggiunto vette professionali elevatissime (sebbene abbia conquistato un quarto posto alla Coppa d’Africa nel 2000 con la Tunisia) ma è stato uno di quei tecnici sempre apprezzati anche dai campioni per le sue idee innovative ma tenaci che non ha saputo trovare panchine di grandi d’Italia ma era una certezza “in provincia”. Ed era un anticipatore con l’idea del vertice basso nel centrocampo a rombo, il pressing a tutto campo, e inserisce quella marcatura preventiva che negli anni ’90 era fantascienza. Un sanguigno celato dietro l’aria da “professore” che non aveva peli sulla lingua ed era rispettato da tutti.

Andrea Lo Cicero

Il suo soprannome era Barone, per via della genealogia nobiliare, ma sul campo era un leone. Ha fatto parte della Nazionale italiana di Rugby rendendo questo sport, insieme a Castrogiovanni, Troncon e Dominguez, popolarissimo in tutto il Paese e riempiendo gli stadi in occasione dei grandi appuntamenti come il 6 Nazioni o i Mondiali.

Pallanuoto

Come ultimo paragrafo non c’è un solo personaggio ma un gruppo di ragazze fenomenali. Silvia Bosurgi, Cinzia Ragusa, Giusi Malato, Maddalena Musumeci, praticamente metà della squadra Nazionale di Pallanuoto femminile che ad Atene 2004 ha conquistato la medaglia d’oro. Tutte e quattro, inoltre, giocatrici della fenomenale Orizzonte Catania che nella sua storia ha conquistato ben 22 titoli nazionali.

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