Al comune di Caltagirone continua la mostra “Testimoni di verità”, visitabile solo sino al 2 aprile
A cura di Veronica Gambino
È visitabile sino a martedì 2 aprile nell’atrio del municipio, con ingresso gratuito, la mostra “Testimoni di verità”, rassegna itinerante realizzata dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia (presidente Roberto Gueli, vicepresidente Salvatore Li Castri) e curata dal giornalista e consigliere dell’Ordine dei giornalisti Sicilia Franco Nicastro, che è stata inaugurata a Caltagirone lo scorso 15 marzo durante la “due giorni” calatina dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia.
In particolare, questo evento, dal titolo “Caltagirone al centro dell’informazione”, è stato promosso dall’Aps Vox con il patrocinio del Comune di Caltagirone, in collaborazione con l’Associazione ceramisti di Caltagirone, l’Istituto superiore “Cucuzza – Euclide” e l’Istituto superiore “Secusio”, con il sostegno di alcuni sponsor e il coinvolgimento di giornalisti e varie testate. La mostra è dedicata ai giornalisti uccisi dalla mafia, ma andiamo ad approfondire meglio come si è svolto l’evento della sua inaugurazione con l’intervista al vice presidente dell’Aps Vox Salvo Zammuto.
Come è avvenuta l’inaugurazione di questa mostra?
La sua inaugurazione è avvenuta nel corso di un intervento dell’Ordine dei Giornalisti del consiglio che per due giorni è stato qui a Caltagirone. In questo contesto, infatti, si è tenuta una riunione dell’approvazione del bilancio annuale, una cerimonia di consegna di riconoscimento ai giornalisti che hanno compiuto rispettivamente 35 e 50 anni di attività e la mostra dedicata i giornalisti uccisi per mano della mafia, una operazione di sensibilizzazione che è stata voluta da Franco Nicastro, dall’Ordine dei Giornalisti e dalla Aps Vox. Ci ha fatto veramente piacere il fatto che il comune abbia messo a disposizione dei locali dove sistemare i pannelli, e ci stiamo rendendo conto che questa mostra è molto apprezzata e visitata da centinaia, forse migliaia di persone, soprattutto giovani, e questo riempie di orgoglio.
La mostra ha un grande significato morale e culturale: potrebbe parlarcene meglio?
Parlare di mafia significa toccare un nervo scoperto della sicilianità. Spesso e impropriamente, di fatto, questa parola è l’unico elemento per distinguere un siciliano, anche se in realtà non è così per il 99,9% della popolazione. Purtroppo, però, la minoranza rumorosa è riuscita a farsi sentire, causando anche dolore nel corso del tempo; per questo la mostra ha un grande significato morale e culturale, perché spesso questi martiri vengono dimenticati. Soprattutto le nuove generazioni, forse, non conoscono nemmeno queste persone, e far conoscere il sacrificio che hanno fatto per amore della verità sicuramente è un grosso passo avanti, non solo culturale ma anche morale.
Cosa ha significato per Caltagirone e per la sua stampa, ma anche la stampa siciliana, la presenza di questa mostra in ricordo di questi giornalisti coraggiosi?
È un mestiere difficile quello del giornalista, c’è chi lo fa semplicemente per sopravvivenza, chi per curiosità, ma ci sono moltissimi giornalisti che giornalmente rischiano la vita per fare in modo che la verità, non solo nel campo della delinquenza, ma anche in tutti i settori finanziari, venga portata avanti e che emerga in un mare in cui c’è molto spesso da affogare. Quindi è importante per la stampa calatina e siciliana, ma anche per i cittadini, fare ricordo di queste persone.
Perché una persona dovrebbe visitarla?
La risposta è semplice, per non dimenticare, per fare sì che questi sacrifici non passino nell’oblio e nel dimenticatoio tenendo viva la memoria, perché solo sapendo ciò che è successo in passato possiamo dirigere bene il nostro futuro, soprattutto dei giovani.
Dopo il successo a Caltagirone, la mostra continuerà a viaggiare per la Sicilia: di fatto la prossima tappa della mostra sarà probabilmente ad Agrigento.
“Questa mostra tenutasi qui a Caltagirone ha riscosso un grande successo. Quest’ultima poi è stata richiesta in più parti della Sicilia, quindi sarà una mostra itinerante, di cui una delle prossime tappe sarà Agrigento.” ha affermato Franco Nicastro che, in qualità di organizzatore, è rimasto piacevolmente sorpreso dal successo e dalle sensibilità che sta sprigionando questa mostra, un’occasione per riflettere e ricordare il sacrificio compiuto da uomini coraggiosi solo per amore della verità.
A cura di Veronica Gambino