Scuola, emergenza docenti di sostegno

La scuola italiana deve fare i conti con la girandola degli insegnanti di sostegno.

Nonostante le stabilizzazioni massicce, grazie al decreto Carrozza del 2013 e continuate nel 2015 con la Buona Scuola, più di un docente su tre cambia incarico ogni anno.

Un tema, questo, molto attenzionato di recente anche dalla Corte dei conti. E che  il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha ben presente.

Pertanto, come riporta il Sole24Ore, il ministro Bussetti sta già studiando le prime contromisure. Chiesta la stabilizzazione di 13mila docenti di sostegno e dichiarato di voler bandire circa 5mila tirocini formativi attivi (Tfa), ha riaperto il dossier sull’attuazione del decreto legislativo 66/2017.

«In poche settimane” – spiega Bussetti al Sole24Ore – “abbiamo portato avanti un lavoro che non è stato attuato dal governo precedente per molti mesi».

Nel frattempo, Bussetti ha messo già a punto cinque decreti per la scuola: profili professionali del personale destinato all’assistenza per autonomia e comunicazione; formazione iniziale nell’infanzia e nella primaria; definizione degli indicatori per la valutazione chiesti dall’Invalsi; piano per l’inclusione; continuità didattica.

Tuttavia, per assicurare quest’ultima, riporta il Miur, un primo tassello è arrivato con l’accordo sulla mobilità: l’assegnazione provvisoria sul sostegno può essere richiesta anche dai docenti non specializzati, purché stiano per concluderla o abbiano già prestato un anno di servizio su quei posti.

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