Sparatoria in Via Torino, ferito un 19 enne: fermate due persone

Nella mattinata odierna sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari i decreti di fermo emessi dalla Procura di Siracusa a seguito delle tempestive indagini attivate per il ferimento di un giovane, incensurato, colpito da colpi di arma da fuoco nel pomeriggio di venerdì.

Alle ore 18.50 circa del 19 settembre, personale medico della CRI, comunicava di aver soccorso in via Torino a Pachino (Siracusa), un giovane vittima di un colpo di arma da fuoco.

Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino, intervenuti sul posto, non hanno trovato la persona ferita, già soccorsa presso l’ospedale di Avola, ma riscontravano la presenza di un bossolo di pistola calibro 7,65 mm e, tramite le testimonianze di alcune persone che si trovavano sul posto, hanno iniziato a ricostruire i fatti: intorno alle ore 18, gli occupanti di un’auto che percorreva la via Torino avevano esploso un colpo di arma da fuoco contro il giovane, identificato nel 19enne T. S. che li precedeva a bordo di una bicicletta, colpendolo a un gluteo.

Preziosi si sono rivelati i filmati di alcune abitazioni private che registravano il passaggio di una auto rossa subito dopo il transito della bicicletta con T. S. alla guida. Lo sviluppo della targa portava alla individuazione del conducente, C. R. di 22 anni il quale ha ammesso di essere stato alla guida della vettura ripresa dalle telecamere e indicava in I. S., di anni 25, la persona con lui presente al momento dello sparo.

Le ricerche del presunto responsabile hanno proseguito senza risultati per tutta la notte e solo all’alba del giorno seguente gli agenti del Commissariato di Pachino unitamente ai colleghi della Squadra Mobile di Siracusa sono riusciti a rintracciarlo nell’abitazione di parenti a Ragusa, dove si era subito rifugiato dopo aver commesso il ferimento. Ha poi ammesso di essere uscito di casa già armato di pistola e di essersi recato presso un bar sito in viale Aldo Moro.

Durante il tragitto si era accorto di essere seguito da alcune persone con le quali ha in corso, da anni, questioni di carattere personale. Per seminare questi soggetti, aveva contattato telefonicamente C. R. chiedendogli di venirlo a prelevare con un’auto, cosa che lui ha fatto servendosi della sua Fiat 500 rossa.

Durante il tragitto, i due si sono imbattuti nel 19enne nei confronti del quale è stato esploso un colpo di pistola a suo dire partito accidentalmente. Senza preoccuparsi delle condizioni del ferito, i due occupanti dell’auto si sono allontanati velocemente dal posto, raggiungendo poco dopo l’abitazione di un parente di I. S.

Questi ha maturato la decisione di volersi disfare della pistola utilizzata per il ferimento, descritta come un’arma modificata in grado di esplodere un solo colpo alla volta, gettandola nel mare nella zona della contrada Bove Marino, sita poco fuori Pachino. Successivamente, ha raggiunto, con un passaggio datogli da un amico, la città di Ragusa dove è stato rintracciato la mattina seguente.

Le dichiarazioni inizialmente fornite sono state confermate in sede di interrogatorio reso da entrambi al pubblico ministero che aveva coordinato le indagini sin dall’inizio e che al termine degli accertamenti ha emesso un decreto di fermo nei confronti di entrambi gli indagati, disponendo la custodia in carcere per I. S., portato nella casa circondariale di Cavadonna e quella degli arresti domiciliari per C. R. contestando l’accusa di tentato omicidio e violazione della legge sulle armi.

Il ferito, dopo l’operazione chirurgica effettuata presso l’ospedale Trigona di Noto, è stato dimesso nella giornata di sabato.

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