Catania, il legale dell’ex rettore il professore Pignataro scrive al nuovo ministro Fioramonti: “Si è dimesso per sensibilità istituzionale”

Il nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha incontrato, come riporta cataniatoday, nei giorni scorsi, il neo rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, per fare il punto sulle priorità dell’Università di Catania, travolta dal recente scandalo dell’inchiesta “Università Bandita”.

“Ho voluto incontrare il neo-rettore eletto dall’Università di Catania, il prof. Francesco Priolo, subito prima di firmare la sua nomina. Era importante – scrive il ministro Fioramonti – per me chiarire che quanto successo con le indagini ‘Università Bandita’ fosse una pagina da archiviare quanto prima. Ho trovato il rettore sinceramente sensibile sul tema e disponibile ad avviare da subito un percorso in cui l’Università di Catania possa attestarsi come la più dedita alla trasparenza e alla correttezza nell’intero panorama nazionale. Il faro del Miur sarà puntato in quella direzione. Come Ministro sarò pronto ad apprezzare da parte dell’Università di Catania una vera svolta, da considerare anche all’interno delle dinamiche redistributive delle risorse universitarie nel Paese. Posso inoltre annunciare che gli stessi ispettori del Mef, inviati a Catania, stanno procedendo ai controlli, con la totale collaborazione dell’attuale dirigenza universitaria. L’ex rettore Pignataro si è già dimesso dalla Coep (Commissione per la contabilità economico-patrimoniale delle università), come richiesto da molte parti. Questi rimedi postumi ovviamente non bastano, perché delle persone sono rimaste offese nella vita e nella carriera. Per prevenire che in futuro accadano cose del genere stiamo provvedendo a mettere in campo delle misure che avevo richiesto con forza fin da Viceministro. Si tratta nello specifico: di un protocollo con Anac riguardante i concorsi universitari; della costituzione già in essere di un ufficio apposito del Miur denominato Osservatorio per i concorsi della ricerca e dell’alta formazione; di DM che attiva Anvur per dei controlli a campione sugli stessi concorsi. Tutto ciò non basta e non basterà, finché la parte migliore della comunità accademica non svilupperà da sé gli anticorpi necessari a contrastare le dinamiche clientelari. Personalmente sarò in prima linea, nei limiti del diritto e dell’autonomia universitaria, in questa battaglia culturale e morale”.

Sulla vicenda è intervenuto con una nota del suo legale l’ex rettore Giacomo Pignataro. “Il professor Pignataro ha rassegnato le dimissioni 48 ore dopo la notifica del provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria catanese, senza sollecitazione alcuna, obbedendo ad una propria sensibilità istituzionale, che lo ha indotto a separare le proprie vicende personali da quelle istituzionali. Non vi è stata pertanto alcuna richiesta che abbia costretto il mio assistito – si legge nella nota del legale – ad una tale decisione. Lo stesso presidente della Crui, preavvertito informalmente di tale decisione, aveva ammesso alla libera valutazione del professore Pignataro ogni decisione sulla permanenza in commissione”.

Il testo integrale della nota diffusa dal legale di Giacomo Pignataro

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