“Chi vuli diri? Indovina la parola siciliana”: a Caltagirone un gioco alla riscoperta delle nostre radici linguistiche

Sabato 20 aprile, dalle 17:00, al Museo internazionale del Presepe di Caltagirone “L. Colaleo” (ex Biblioteca), largo San Luigi n.4, co-gestito dall’Archeoclub d’Italia – Caltagirone “Show People” APS, ha avuto luogo un evento molto particolare volto a celebrare e preservare la lingua siciliana.
Di fatto, il museo ha accolto bambini dai 7 anni in su per un’avventura educativa intitolata “Chi voli diri? indovina la parola siciliana”, alla riscoperta della cultura e della tradizione linguistica della nostra bella Sicilia. Organizzata dall’Archeoclub d’Italia – Caltagirone “Show People” APS, in collaborazione con la Consulta Giovanile di Caltagirone, questa iniziativa ha permesso ai bambini di imparare divertendosi, stimolando il loro interesse verso la cultura locale e il valore della lingua siciliana.

Ma andiamo ad approfondire meglio in cosa è consistito questo evento particolare con Luisa Venniro, organizzatrice dello stesso assieme all’associazione Archeoclub Italia.
“Chi voli diri? indovina la parola siciliana”: potrebbe parlarcene meglio?
Questo evento è stato organizzato principalmente dall’associazione Archeoclub Italia, la quale si occupa di far riemergere la lingua e i luoghi siciliani, che purtroppo molte persone non conoscono. Inoltre abbiamo lavorato in collaborazione con la consulta giovanile, con la quale abbiamo un’ottima sintonia.
Abbiamo fatto prima di questo evento un altro incontro a novembre sulla festa dei morti, raccontando ai bambini le tradizioni di una volta, e ha avuto molto successo.
Per quanto riguarda l’ultima iniziativa sul siciliano dal titolo “Chi voli diri? indovina la parola siciliana”, invece, abbiamo deciso di fare una tombola, in cui ogni bambino doveva indovinare una parola siciliana, semplici parole vista l’età di partecipazione che andava dai 7 anni ai 12 anni. Per l’ingresso abbiamo deciso di fare lasciare i cellulari all’entrata, e i bambini lo hanno fatto con tranquillità. Anche per questo motivo fra i bambini è nata una particolare sintonia…e noi ne siamo molto contenti.


Quale è stato lo scopo di questo evento? E quale l’esito?
Devo dire che è stato un pomeriggio entusiasmante. I bambini si sono divertiti tantissimo e i genitori sono stati entusiasti, perché il siciliano non è conosciuto da molti. Devo dire che è stato un successo, anche se non sono venuti molti bambini, ma l’esperienza è stata molto soddisfacente, sia per noi che vedevamo la gioia negli occhi dei bambini, e sia per i bambini e i genitori. Questi ultimi in particolare ci hanno chiesto di riproporla!
Lo scopo di questo evento di fatto non è stato solo quello di far riscoprire il siciliano, ma anche quello di riuscire a fare rinascere l’aggregazione tra i bambini, i quali vengono tutti da realtà molto diverse.
Per noi organizzatori è stata veramente una gioia e una soddisfazione avere questo riscontro.

Come è nata l’idea di organizzarlo?
Sinceramente, tutto è nato dall’dea di una nostra socia che, prima di Natale, ha proposto di organizzare una tombolata per i bambini. Poi, un giorno, vedendo un libro sulla tombola, mi è venuta l’dea di fare questa tombola siciliana in cui fare indovinare le parole siciliane ai bambini, e ci abbiamo lavorato su, riuscendo a organizzarla per dopo Natale.

Secondo lei oggi il Siciliano sta andando perdendosi? E, se sì, perché secondo lei è importante mantenerne viva la presenza nel territorio?
La verità purtroppo è proprio questa: oggi il siciliano sta andando perdendosi. La lingua è molto importante da mantenere viva nel tempo, e per questo mi sono sempre battuta affinché nelle scuole si facesse sempre qualcosa in siciliano. Mantenerne viva la presenza è un po’ come mantenere il ricordo, perché senza conoscere il passato, la storia, non si può mantenere la sicilianità viva nel cuore.
Ci sono altri progetti a proposito?
Certamente! Innanzitutto abbiamo intenzione di realizzare altri progetti che riguarderanno anche gli adulti, ovviamente con parole siciliane più complesse, ma in particolare puntiamo sui bambini affinché crescano con una visione diversa della sicilianità, magari anche facendo conoscere ai ragazzi le leggende siciliane. Sono molto contenta perché andando avanti con questa storia faremo conoscere un po’ meglio la nostra identità siciliana.


Cosa si augura grazie a questo evento?
Sicuramente questo evento avrà molto più successo in futuro grazie al passaparola, alla pubblicità, e mi auguro che i bambini possano entrare in contatto con tutto quello che riguarda le origini della nostra terra e della nostra identità. Il nostro scopo è principalmente questo: arrivare dentro il cuore dei bambini, per avere insomma degli adulti che, invece di disprezzare la loro terra, la ameranno.

Perché il Siciliano è la nostra lingua madre, la nostra identità.

 

A cura di Veronica Gambino

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