E’ giunta in redazione la segnalazione da parte di un nostro lettore di Caltagirone (CT).
La segnalazione riguarda l’incrocio di Via Cristoforo Colombo, regolamentato da impianto semaforico (mesi fa guasto), poco distante dal cimitero monumentale della città.
Ancora una volta, come leggiamo dalla segnalazione, il suddetto incrocio risulta estremamente pericoloso, non per l’assenza dell’impianto semaforico oramai funzionante e riparato dall’amministrazione comunale, ma per molteplici infrazioni stradali che accadono quotidianamente nei pressi dell’incrocio.
Infatti, ci scrive il lettore, “sebbene l’incrocio di Via Cristoforo Colombo diversi mesi fa risultava pericolosissimo per il mancato funzionamento dell’impianto semaforico, adesso da diversi mesi si registrano numerose infrazioni stradali. Molti automobilisti” – scrive il lettore – “costretti ad attendere lunghe code di macchine per via della eccessiva durata dei semafori dell’incrocio, oltrepassano col rosso al semaforo più volte mettendo a rischio l’incolumità degli altri automobilisti e residenti della zona”.
Come abbiamo letto, la riparazione dell’impianto semaforico dell’incrocio di Via Cristoforo Colombo di Caltagirone non ha risolto i disagi ed i pericoli per gli automobilisti. Anzi le code di auto sono triplicate e, di conseguenza, anche il numero di infrazioni sono aumentate.
“L’incrocio è estremamente pericoloso per tutti i cittadini e non di Caltagirone” – scrive ancora il nostro lettore – “L’unica soluzione, molto acclamata sia dalla cittadinanza sia dall’amministrazione comunale, è la costruzione di una rotatoria così da snellire le lunghe code (protagoniste con l’impianto semaforico) e da diminuire queste numerose infrazioni stradali (passaggio di automobili con luce rossa al semaforo)”.
Ebbene, alla luce di tutto ciò, la redazione chiede un intervento tempestivo alle istituzioni locali e all’amministrazione comunale di Caltagirone affinché si possa mettere la parola fine al disagio e al pericolo che, oramai, incombe nell’incrocio stradale di Via Cristoforo Colombo.