Another end con…Piero Messina! Intervista al regista del film

Piero Messina, regista, sceneggiatore e musicista italiano, è il regista del film Another end, uscito nelle sale a metà marzo del 2024.
Dopo il successo del film L’attesa, registrato a Caltagirone, questo nuovo film dalla trama davvero originale, funge da riflessione sul filo sottile che c’è tra la vita e la morte, travolgendo i suoi spettatori in un thriller romantico davvero particolare.
Ma lasciamo che sia lui stesso a parlare del lavoro che sta dietro la sua opera attraverso la sua breve intervista.

Come hai lavorato con gli attori?
Il lavoro con gli attori è stata la parte più emozionante e più bella di tutta la lavorazione, direi anche la più naturale. Io avevo in mano questa sceneggiatura che poteva essere anche un film di genere, ma mi sono reso conto che in realtà volevo fare un film romantico, raccontare una storia d’amore in modo complesso, rimanendo ancorato a quel tipo di emozione.
Quindi decisi di fare questo film seguendo tutte scelte adatte, trattandolo come se
fosse un film realistico, un film romantico, un film che non ha nulla a che vedere né con la fantascienza, né col thriller, né con tutte le cose di cui abbiamo discusso. Il lavoro con gli attori è stato per me la forza centrifuga in cui tutte le mie scelte, tutto il mio immaginario è stato ancorato per poi diventare questo film. Ricordo ancora che la prima volta che ho visto Gael e Renate leggere la sceneggiatura a Roma, ho subito visto che c’era qualcosa in loro di molto… caldo, di molto vero, di molto vivo, di asimmetrico. Ed è questo che rende particolari gli attori.

Foto con genitori di Piero Messina

Nella vita faresti quello che ha fatto Sal nel film? Accetteresti di lavorare il lutto come il protagonista? Oppure no?
Quando scrivo, per ogni cosa che immaginavo mi mettevo nei panni del personaggio e quindi le scelte che ha fatto sono probabilmente le scelte che avrei fatto io. Conoscendomi, conosco alcune mie fragilità e so che di fronte a un dolore così grande è difficile, nonostante penso che affrontare il dolore e attraversarlo sia salvifico, che la fine, in qualche modo, definisca ciò che abbiamo vissuto, però dal punto di vista umano è molto complicato.
Quando scrivi ti metti all’interno di una storia e ti trovi all’improvviso in quell’immaginario, di fronte a delle scelte che faresti, e io certamente farei tutto quello che fa il personaggio, e questo mi rende quello che sono.


Another End è un film davvero insolito, realizzato da un regista che cerca sempre di entrare nel cuore dei propri spettatori per fa vivere loro in prima persona le storie che racconta, mettendo a nudo le fragilità umane e intrigando con trame veramente originali, un regista siciliano che è un orgoglio per Caltagirone.

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