Operazione Agorà, si difende Gruttadauria accusato dal pentito

L’operazione “Agorà”, che ha portato a decine di misure cautelari e che interessano anche soggetti e società calatine, ha scosso ancora una volta la comunità di Caltagirone e anche stavolta riguarda il mondo degli appalti pubblici. Stando a quanto riportato dai colleghi di Live Sicilia, tra coloro che sono finiti al centro delle verifiche degli inquirenti ci sarebbe, di nuovo, l’architetto Sergio Gruttadauria, ex vicesindaco del comune di Caltagirone ed ex assessore ai Lavori pubblici.

Presunte responsabilità di alcuni dipendenti comunali, sindaco Fabio Roccuzzo: “Pronti a costituirci parte civile”.

Si legge di alcune dichiarazioni rilasciate dal pentito Alfredo Palio, che svelerebbe loschi rapporti fra alcuni rappresentanti politici calatini e la famiglia mafiosa dei La Rocca, che oggi sarebbe retta da Gioacchino La Rocca detto Gianfranco, uno degli arrestati di questa mattina. Si legge che Gruttadauria sarebbe “molto vicino” a Gianfranco La Rocca e che fornirebbe “le informazioni necessarie ad orientare gli appalti e gli affidamenti”. Ma non è tutto: il pentito Palio, sempre come riportato su Live Sicilia, avrebbe dichiarato che l’ex vicesindaco sarebbe andato personalmente da lui per “cercare i voti in occasione delle ultime elezioni comunali”, garantendogli che se lo avesse appoggiato, in cambio, avrebbe ricevuto “lavori al comune”. L’architetto Sergio Gruttadauria sarebbe stato “molto appoggiato” dalla famiglia La Rocca.

Sono parole dure, accuse gravi, e per questo abbiamo chiesto senza troppi giri di parole, al diretto interessato, se intrattiene rapporti con La Rocca e se veramente è coinvolto in queste faccende. “Non conosco la persona che sembra abbia rilasciato queste dichiarazioni e, dunque, proprio per questo, sono completamente estraneo a tali circostanze. Ancora una volta, pur essendo fortemente amareggiato, ho fiducia nella giustizia e spero di chiarire al più presto la verità”.

Foto articolo: immagine di repertorio

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