Dopo tanti anni, in occasione del Natale 2023, l’ospedale Gravina ha dato finalmente il via alla sua tradizione presepiana con l’installazione del suo primo presepe.
Nato dalla collaborazione dei fratelli Giuseppe e Marco Cona e del Cappellano Davide Paglia con l’associazione Forti Insieme, questo presepe, situato nella hall dell’ospedale, precisamente vicino all’ufficio ticket, è realizzato rispettando le caratteristiche principali della tradizione calatina e siciliana, ed è aperto a tutti i visitatori.
Giuseppe Cona, infermiere del reparto di oncologia dell’ospedale stesso, ha voluto illustrare meglio la storia della nascita di questo presepe con un’esaustiva intervista.
Ci parli un po’ del presepe dell’ospedale Gravina di Caltagirone.
Il 2023 è il primo anno, da quando è stato aperto l’ospedale Gravina, che si è realizzato un presepe. Quest’ultimo è strettamente legato alla tradizione di Caltagirone, quindi costituto da pezzi in terracotta. La scenografia è ambientata in un paesaggio dell’entroterra siciliano, con la presenza dei vari mestieri tipici di una volta e, ovviamente, della natività. Quest’anno è stata una prova che abbiamo voluto fare, scommettendo noi stessi nella realizzazione dello stesso. L’idea precisamente è nata dalla collaborazione del Cappellano di Caltagirone, padre Davide Paglia, con me, Giuseppe Cona, e mio fratello Marco, in qualità di scenografi e io anche di sanitario, e con l’associazione Forti Insieme di Caltagirone, rappresentata dalla signora Sonia Forte.
In tutti questi anni mai era stato fatto un presepe all’interno dell’ospedale, ma solo piccoli presepi nei vari reparti, e il fatto che è stato collocato all’interno della hall è molto positivo, anche perché è un presepe aperto a tutti, anche ai semplici cittadini che desiderano visitarlo.
Secondo lei cosa rappresenta questo presepe per l’ospedale e i suoi componenti?
Sicuramente per l’ospedale è un rilancio, o almeno un inizio di rilancio di questa nostra realtà sanitaria. Di fatto, con questo presepe abbiamo voluto lanciare un segnale molto forte, ossia che dalle piccole cose possono nascere grandi cose, quindi anche grazie a questo piccolo presepe tutti assieme possiamo realizzare, valorizzare e rilanciare quello che è l’ospedale Gravina di Caltagirone, la storica struttura sanitaria del nostro territorio. Io volevo semplicemente che l’ospedale avesse un segno nel periodo di Natale, ma questo piccolo stand sta dando anche altri ottimi risultati.
Nel 2023 c’è stata una ricorrenza particolare, ossia il 50esimo anniversario dell’inaugurazione dell’ospedale Gravina. A suo parere, dunque, è una coincidenza il fatto che è stato fatto il primo presepe all’ospedale per il suo cinquantesimo?
Diciamo che è stato fatto quasi volutamente. Il significato simbolico è sempre quello: dalle piccole cose si possono fare grandi cose. Di fatto, se ognuno di noi, oggi con il presepe, domani migliorando un po’ i servizi, dona un suo piccolo contributo, la sanità ospedaliera del territorio avrà un nuovo volto.
Quello del presepe, poi, è stato un rilancio simbolico, pieno di speranza, perché con la nascita di Cristo, rappresentata dal presepe, possa rinascere anche l’ospedale Gravina.
Inoltre, vista anche la ricorrenza degli 800 anni dell’anniversario della nascita del presepe di San Francesco D’Assisi, io e mio fratello abbiamo realizzato anche un grande presepe, situato nella Chiesa del Crocifisso a fianco alla Cattedrale, che rievoca la storia di San Francesco d’Assisi e la nascita della natività, con San Francesco che depone il bambinello direttamente sulla culla.
Cosa augura all’ospedale grazie a questa iniziativa?
Auguro semplicemente che tante altre iniziative di rilancio possano essere piccoli segni che nel contesto, messi assieme, diventino un grande gesto. Ovviamente, tante altre attività sono state fatte in questo anno trascorso, sempre con la piena presenza e partecipazione del Cappellano Davide Paglia. Di fatto è stato lui che ha voluto celebrare il 50esimo anniversario dell’ospedale, ed è anche lui che sta cercando di fare ripartire la Celebrazione Eucaristica nella cappella del terzo piano dell’ospedale stesso. Tutti questi, quindi, sono piccoli gesti che possono dare a poco a poco una sorta di valorizzazione e di rilancio del nostro territorio, della nostra struttura sanitaria.
Veronica Gambino