Meno chiacchiere e più visione, al calatino non si lascino solo i disoccupati

Dopo la delusione per la prima esclusione dei Comuni del Calatino Sud-Simeto dalla Z.E.S. (Zona Economica Speciale) della Sicilia Orientale, continua la nostra mobilitazione per sensibilizzare i Sindaci e il Governo regionale affinché si ripari a questo grave torto al territorio e alla sua popolazione. Il prossimo 8 settembre scadrà il termine di presentazione delle istanze per assegnare ulteriori 462 ettari di Z. E. S. e questa volta Caltagirone, Mineo e gli altri Comuni del comprensorio potranno essere recuperati! Il Calatino Sud-Simeto è stato messo in ginocchio da una gravissima crisi occupazionale nel sistema dell’accoglienza dei migranti e, ora, non può essere abbandonato al proprio destino.

Fra l’altro ci pare del tutto insufficiente, se non addirittura sbagliata, l’idea di fronteggiare la crisi solo con l’istituzione di nuovi CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) che, al massimo, potrebbero garantire il riassorbimento di circa una trentina di lavoratori.

Il Calatino non può ripartire sempre dall’immigrazione, ma deve trovare una prospettiva di futuro nei settori produttivi dell’economia!

E se, come chiediamo da mesi, si andrà a istituire un bacino occupazionale riservato agli ex dipendenti del CARA di Mineo, da esso si dovrà attingere, non solo per la gestione dei servizi di accoglienza dei migranti, ma anche per altre tipologie di servizi alla persona e per futuri lavori pubblici, dato che tra i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro tanti sono coloro che provenivano dal settore delle costruzioni.

Chiederemo a S. E. il Prefetto di Catania di sensibilizzare le Amministrazioni locali per la presentazione delle istanze e l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana per valutare le stesse con la dovuta attenzione. Ma al rappresentante del Governo chiederemo anche di procedere quanto prima all’istituzione di questa lista dei lavoratori disoccupati per offrire agli ex dipendenti del CARA di Mineo nuove opportunità di lavoro.

Dopo le chiacchiere, il troppo rumore, spesso più per i cani che per le persone, noi pretendiamo risposte concrete per il futuro delle nostre comunità.

 

Paolo Ragusa Vice Presidente Provinciale di MCL Catania

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