Borghi di Sicilia, Sutera la città dalle tre anime. Dal villaggio sicano alla ridente cittadina odierna nell’entroterra della Trinacria

Borghi di Sicilia. Oggi il nostro tour fa tappa a Sutera, un paese nisseno di poco più di mille abitanti a 600 m sul livello del mare. E’ il borgo delle tre anime, così vengono chiamati i suoi quartieri: il Rabato, il Rabatello e il Giardinello. Il primo di essi è caratterizzato da antiche case di gesso affastellate le une sulle altre tra cui si insinuano strette viuzze, cortili o ripide scalinate acciottolate che si prestano alle scene del presepe vivente.

Sutera è una delle tappe della Magna Via Francigena, antico itinerario che dall’XI secolo collegava Palermo ad Agrigento. Il nome è rimasto pressoché invariato: Sotéra che significa “salvatore” per via del baluardo difensivo rappresentato dal monte e dalle fortificazioni di epoca bizantina o da Sotéira, cioè “colei che salva”, in riferimento al culto della dea Artemide.

Ancora oggi è un luogo di culto per via del Monte Paolino, una bellezza naturale che merita la definizione di “balcone della Sicilia centro occidentale”. Proprio dalla cime del monte il panorama mozzafiato conduce lo sguardo dall’Etna alle Madonie, fino all’orizzonte del mare Africano. Inoltre, sul monte sorge il Santuario di Paolino, un edificio dalla fattura semplice e ricercata con all’interno tre navate finemente decorate. Il luogo è fonte di pellegrinaggio per i suteresi che vi si recano per la festa patronale. Il percorso arriva al monte per via delle urne di argento che vi sono custodite, in cui sono racchiuse le ossa dei santi patroni del paese: San Paolino e Sant’Onofrio.

Di sicuro un borgo tutto da visitare, soprattutto è doveroso esplorare le caverne che racchiudono la storia dei sicani.

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Foto articolo: immagine di repertorio