Storie stra…ordinarie! Adriana Lazzaro racconta la storia di Gregorio Aparo, un ragazzo miracolato

A volte gli eventi spiacevoli portano a sofferenza e dolore, altre volte invece si risolvono in meglio, donando alla vita stessa delle persone interessate delle grazie inaspettate.

Per questo motivo Adriana Lazzaro ha deciso di raccontarci una storia, la storia di suo marito, Gregorio Aparo, un ragazzo di 35 anni in fin di vita che ha vissuto un’esperienza davvero particolare, arrivando ad affermare di essere stato miracolato.

“Quella mattina mio marito stava bene. Aveva accompagnato il bambino all’asilo ed era ritornato a casa. Dopo un po’, però, la situazione era cambiata. Arrivato a casa, di fatto, Gregorio cominciò a sudare freddo, avvertendo in seguito un forte bruciore al petto e nausea. Dal momento in cui mi aveva avvertita del suo malessere, la situazione non era affatto migliorata, così gli consigliai di andare dal dottore, dal suo medico curante. Vista l’età di mio marito, il medico gli disse che era solo acidità. Arrivato a casa, però, avvertiva ancora bruciore, con un conseguente dolore al braccio e alla mandibola. Verso le 17:30 del pomeriggio la situazione stava degenerando, e così con mio cognato prendemmo la decisione di portarlo all’ospedale.
Durante il tragitto Gregorio perse conoscenza. Io cercai di rianimarlo, ma arrivati all’ospedale mio marito era diventato cenotico. I medici presenti cercarono di rianimarlo sino all’ultimo, con una conseguente e lieve ripresa del battito cardiaco. In seguito venne sottoposto ad intervento, ben riuscito, ma la situazione era davvero grave.
Intubandolo, poi, gli venne un problema ai polmoni. Era attaccato alle macchine, e per 12 giorni rimase così. I dottori non lo potevano toccare, dicevano semplicemente di pregare perché neanche loro pensavano ce l’avrebbe fatta, e se fosse sopravvissuto avrebbe probabilmente avuto problemi celebrali. Al dodicesimo giorno, però, gli fecero la tracheostomia, e piano piano in lui si videro degli improvvisi miglioramenti tanto che, dopo 48 ore, si svegliò.
Non mostrava segni di alcun problema celebrale, e man mano si riprese magnificamente, sia mentalmente che fisicamente, un vero e proprio miracolato. Durante il periodo della sua convalescenza pregammo, tanto, anche tutto il nostro paese, e parlando con i dottori, che dicevano che la situazione era gravissima, è risultato davvero un miracolato.
Per me è stato un momento davvero particolare della mia vita. Avevo perso la mamma un anno fa, e non credevo più, visto che avevo pregato tanto per lei ma poi se ne era andata. Con questo avvenimento però credo che il Signore mi abbia voluta mettere di nuovo alla prova, e questa volta le mie preghiere e quelle del nostro paese sono state esaudite. Non tutto avviene per caso, e penso proprio che questo avvenimento si sia verificato per darmi la possibilità di recuperare la fede. Mio marito oggi neanche sembra che ha avuto tutti questi problemi. Tra l’altro, avevo chiesto al Signore di farmi un regalo per il mio compleanno, ossia il risveglio di mio marito, e così, l’11 novembre, mio marito si è svegliato. È stato bellissimo, il regalo più bello della mia vita.
Per questo vorrei ringraziare anche i dottori e i medici presenti per il sostegno, la vicinanza e per tutto ciò che hanno fatto, tra cui il dott. Luca, che ha operato mio marito, la dottoressa Lo Faro, il dottore Interlandi, la dottoressa Valenti e la dottoressa Piccoli. È stata una esperienza molto pesante, ma alla fine da una situazione spiacevole è venuta fuori una cosa meravigliosa, ossia il recupero della mia fede, che avevo perso per via della morte di mia mamma. Tutto ciò è stato per me anche motivo di crescita personale, e ringrazio Dio per avere salvato mio marito.
La vita dopo questa esperienza la trascorrerò diversamente, vivendo ogni giorno, perché dobbiamo goderci la vita attimo dopo attimo. Oggi ci siamo, ma domani non si sa, quindi viviamo, viviamo e basta.”

Come si evince da questo racconto, la vita ha un’ironia davvero particolare, soprattutto per quanto riguarda la sua imprevedibilità. Per questo motivo semplicemente, bisogna vivere, nella consapevolezza che, anche nei momenti peggiori, possono arrivare delle grazie inaspettate, così come è accaduto a Gregorio.

“Il lasso di tempo dall’arresto cardiaco alla guarigione è stato veramente lungo, ma nonostante ciò si è raggiunto un risultato inaspettato.” ha affermato poi il dott. Interlandi. “Dopo una esperienza del genere, di solito, i problemi celebrali sono molto gravi, ma Gregorio è stato veramente un miracolato, e il sistema ospedaliero ha lavorato benissimo, gestendo tutto alla perfezione. Lo si può definire un caso davvero singolare.”

Riguardo l’accaduto anche Padre Davide Paglia, sacerdote della cappellina pastorale dell’ospedale stesso, ha voluto esprimere un suo parere a riguardo.
“Abbiamo accompagnato questo ragazzo in ogni fase del suo ricovero in ospedale, vista la situazione piuttosto delicata e articolata. Non è mai stato lasciato solo, e siamo di fronte uno di quei casi in cui la medicina ha fatto tanto, assieme alla cura, alla preghiera e alla vicinanza, ulteriori elementi importanti in questo processo di guarigione. Per me è stata una esperienza piuttosto intensa, soprattutto nella prima fase, ma tutto il tempo della ripresa è stato veramente un bel momento. Personalmente sono veramente prudente nell’affermare che ciò sia stato un miracolo, anche se sono certo che ci troviamo di fronte uno di quei casi singolari dove non si registrano esiti negativi nonostante la gravità del fatto, e dall’altra parte devo dire che è un ragazzo fortemente aggrappato alla vita, e questo probabilmente è stato il suo punto di forza, grazie anche all’accompagnamento sanitario e spirituale. Credo, quindi, che siamo di fronte uno di quei casi dove le cure mediche e l’accompagnamento spirituale sono stati elementi assai significativi in un processo di ripresa dello stesso malato, ma bisogna anche dire che è il buon Dio che fa la storia, e quindi Lui vuole sempre il bene di ogni suo figlio.”

“Questa esperienza è stata davvero brutta per me, soprattutto quando al risveglio mi hanno raccontato ciò che era successo, ma la mia vita non è cambiata.” ha affermato infine Gregorio durante la sua breve intervista. “Ringrazio semplicemente tutti i medici e i dottori che si sono occupati di me, una equipe fantastica, e soprattutto sono grato al Signore per avermi salvato. Per ciò che mi hanno raccontato, sono un vero e proprio miracolato.” Ha concluso poi, dando una vera e propria testimonianza della sua storia davvero particolare, del suo miracoloso ritorno alla vita.

A cura di Veronica Gambino

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