Sottoscritto Il Patto di Comunità del Calatino, oltre 30 adesioni

Il «Patto Generativo della Comunità del Calatino» è realtà: 32 soggetti aderenti hanno posto la loro firma per impegnarsi nella realizzazione di azioni di sviluppo locale utili alla crescita integrale e al benessere collettivo della comunità calatina.

Diversi gli ambiti d’intervento: mappare e rigenerare aree verdi e immobili da convertire in spazi culturali e sociali; promuovere stili di vita sostenibili; attivare percorsi d’inserimento lavorativo per
soggetti fragili e laboratori educativi per giovani; programmare modalità produttive sostenibili per le aziende; valorizzare le attività culturali, la mobilità sostenibile e la gestione virtuosa dei rifiuti.

Nato nell’ambito di Politèia (il progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e curato dal partner Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani, il Patto è stato sottoscritto dai Comuni di Caltagirone, Grammichele, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Licodia Eubea, Ramacca, S. Michele di Ganzaria; e da All Season Animation di Galesi Concetta, APS S.H.I.E.L.D. Sicilia, Archeoclub D’Italia APS – Caltagirone Show People, ASD I Calatini, Associazione Il Favo, Associazione Nave Argo, Azione Cattolica Caltagirone, Caritas di Caltagirone, Confcooperative Sicilia, Consulta Giovanile Caltagirone, Extopia APS, Fondazione INCONTROcorrente, ITS Steve Jobs Academy, Il Geranio Soc. Coop. Sociale, IC “A. Narbone” di Caltagirone, IC “G. Arcoleo – V. Da Feltre” di Caltagirone, Kalat Tour Mete, Lucio Barone, Metis Soc. Coop. Sociale, Molino Crisafulli, Osservatorio Calatino Soc. Coop, Paolo Buda per IGM srl di Perugia e Trimeta srl di Caltagirone, Plastic Free Odv ONLUS, S. Francesco di Paola Soc. Coop. Sociale, Società Agricola Valle dei Margi, U.N.C.I. Caltagirone.

«Il Patto si basa sul paradigma della generatività sociale e si avvale delle tecniche e dei metodi della progettazione partecipata – si legge nel documento – Si tratta di un modo nuovo di lavorare con il territorio e per il territorio che prevede il coinvolgimento orizzontale di più
soggetti (pubblica amministrazione, istituzioni, enti del terzo settore, aziende, cittadini) per costruire un nuovo Welfare comunitario che mette al centro le persone capacitandole ad agire in forma generativa e contributiva».

«L’auspicio dell’Amministrazione comunale – ha affermato il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo, in apertura dei lavori – è che le attività di Politèia possano trasformarsi a conclusione del percorso in una rete di sinergie stabile nel tempo. Questa forma innovativa di
costruire progettualità nel territorio, di cui è un esempio anche la nascita dell’Unione dei Comuni del Calatino, dimostra come finalmente le istituzioni possano e debbano stare insieme
superando vecchie e nocive logiche campanilistiche. Un processo di condivisione di gestione del territorio rende tutti più forti, a partire da Caltagirone che, in quanto città di riferimento, è
chiamata a dimostrare concretamente nei fatti con la propria generosità come coinvolgere l’intero Calatino».

«Il percorso che ci ha portato a questo momento importante – ha aggiunto l’assessore comunale alla Transizione Ecologica Lara Lodato – è segnato dalla parola chiave “Comunità”, un termine di cui a volte si perde il senso e la consapevolezza. L’opportunità data da Politeia e dal
Patto Generativo è allora quella di ricucire le relazioni nel tessuto cittadino e territoriale che si sono sfilacciate, e di imbastirne di nuove».

L’impegno della Comunità del Calatino assunto con il Patto Generativo continuerà con un percorso di accompagnamento e formazione organizzato dalla Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani: da ottobre 2023 a maggio 2024 si svolgeranno 10 incontri rivolti a enti del Terzo Settore, istituzioni, imprese, scuole e liberi cittadini, al fine di creare alleanze e trasferire metodi e strumenti per progettare e implementare insieme le azioni sottoscritte nel Patto, nonché di costituire una Cooperativa di Comunità che lavori stabilmente nel tempo sui temi dell’Economia Verde e Inclusiva, anche dopo l’esperienza di Politeia.

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