Il cuore grande di Caltagirone: accolti finora oltre cento stranieri

Accoglienza agli stranieri: 134, sinora, gli ospiti a Caltagirone. Di recente, 14 profughi afgani e altri 18 beneficiari del programma Sai hanno firmato la “carta” dei diritti e dei doveri. L’Amministrazione comunale: “Impegno concreto per una sempre più piena integrazione”.

Quattordici profughi afghani, appartenenti a tre nuclei familiari imparentanti fra loro, dal 29 aprile ospiti della città di Caltagirone, hanno firmato stamani, in municipio, il Patto di accoglienza, una carta dei diritti e dei doveri e sulle modalità di comportamento da seguire nelle strutture che li accolgono. I 14 vivono in tre appartamenti nell’ambito del programma Sai (Sistema accoglienza integrata), di cui è titolare il Comune di Caltagirone e gerente un’associazione temporanea di tre cooperative. Fra loro anche una piccola di poco più di due mesi.

Il Patto di accoglienza è stato siglato stamani anche da altri beneficiari del programma18 in totale, quattro dei quali adulti e 14 minori di diverse nazionalità, a Caltagirone da un paio di mesi. Si tratta di bengalesi, tunisini, guineani, egiziani, gambiani e senegalesi, ospiti di altre tre comunità. In totale, oggi, a Caltagirone, gli ospiti stranieri accolti nelle diverse strutture sono 134.

“Caltagirone si dimostra una comunità solidale e accogliente sottolinea l’assessore al Welfare Patrizia Alario -, grazie a una rete di operatori, cooperative e associazioni che garantiscono ospitalità e inclusione. Quello verso una sempre più piena integrazione è uno sforzo che prosegue e che, anzi, siamo impegnati a rafforzare ulteriormente attraverso attività che esaltino il valore della multiculturalità”.

“Confidiamo fermamente in queste iniziative dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo – perché crediamo nella solidarietà e in tutto ciò che aiuti coloro che sono sfuggiti a condizioni estremamente difficili, a migliorare le proprie prospettive di vita. Non esistono differenze di sorta. Bisogna porre al centro l’uomo e ciascuno ha il dovere di contribuire a esaltare il valore ineludibile della persona umana”.

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