Biologa calatina vuole debellare la leucemia infantile

Denise Ragusa, 24 anni, di Caltagirone (migliore laureata dell’anno alla Brunel University), lavorerà a Londra per scoprire l’antidoto a una rara forma di leucemia infantile. Il suo sogno è di dare un concreto contributo alla ricerca per concorrere a salvare tante giovanissime vite, ma anche di dedicarsi alla medicina personalizzata, «che è la nuova, vera frontiera della medicina, l’unica capace di tenere conto delle peculiarità del malato e di approntare, così, le cure più specifiche ed efficaci».

Ma conserva un forte rapporto con la sua terra: «A Caltagirone – racconta – ci sono i miei genitori (il fratello più piccolo l’ha raggiunta a Londra, ndc), ci sono i vecchi amici, i luoghi della mia infanzia e adolescenza. I ricordi più belli della mia vita, i rapporti umani più “veri”. E della mia città d’origine mi manca anche il cibo, soprattutto le “cassatelle”, quei dolci tipici alla ricotta dal sapore ineguagliabile».

Il padre di Denise, Giacomo, è caltagironese Doc, funzionario all’Enel; la madre, Jaana Tirkkonen, è finlandese ma da quasi 30 anni vive a Caltagirone, impiegata nell’ex Consorzio Asi alla zona industriale. Denise Ragusa tuttavia sa di essere cittadina del mondo e che il suo futuro è altrove.

Adesso per Denise Ragusa si profilano tre anni di dottorato, alla Brunel, finanziato dalla stessa università e da Kidscan, un’organizzazione no profit per la ricerca sui tumori infantili: si occuperà di generare un modello cellulare di un raro tipo di leucemia infantile utilizzando la nuova tecnica di editing genetico Crispr/Cas9. L’obiettivo è poterlo studiare nel dettaglio in laboratorio per trovare una cura adeguata.

 

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