Sicilia e “Resto al sud”: i progetti funzionano…ma i giovani?

“Resto al Sud” è un finanziamento a fondo perduto per incentivare la creazione di nuove aziende (startup) nel Sud e nel Centro Italia, con la concessione di contributi fino ad un massimo di 200.000 euro a favore di tutte le nuove attività imprenditoriali.
L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni, e finanzia attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura fornitura di servizi alle imprese e alle persone turismo commercio e attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Questo finanziamento copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Le spese ammissibili con questo progetto sono ad esempio la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa), macchinari, impianti e attrezzature, di nuovi programmi informatici e servizi per le tecnologie.
Le agevolazioni, infine, coprono il 100% delle spese ammissibili e sono composte dal 50% di contributo a fondo perduto e dal 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.
Le proposte sono promettenti, ma i giovani non ci sono. Di fatto, ogni anno circa 50.000 giovani, in gran parte laureati, abbandonano la Sicilia, ritenendola una terra senza futuro, preferendo mete come il Nord d’Italia o l’estero per trovare migliori opportunità lavorative.
Nonostante questi progetti, di fatto, chi resta in Sicilia trova lavori molto spesso con contratti irregolari o sottopagati, senza riuscire a realizzarsi a pieno. Quindi il problema di fondo è sempre lo stesso: la bassa qualità delle opportunità lavorative della nostra isola, che porta i siciliani a lasciare la propria terra, nonostante i finanziamenti di “Resto al Sud”, per cercare delle migliori occasioni per realizzarsi a pieno.

Per questo è importante valorizzare questi progetti, affinché la Sicilia possa diventare non un paese senza futuro ma un posto ricco di opportunità lavorative, perché la condizione fondamentale per la creazione di un domani è la presenza di giovani stessi.

VG

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