Sabato 25 maggio il tradizionale corteo della “Rusedda” con carretti siciliani e sbandieratori

Sabato 25 maggio, alle 15,30, con partenza da piazza della Regione, attraversamento delle vie Mario Milazzo, Principe Umberto, Giovanni Burgio, Giorgio Arcoleo, Roma, piazza Umberto, Duomo, Vittorio Emanuele, Duca degli Abruzzi, Carcere e conclusione sul sagrato della Chiesa di
Santa Maria del Monte, si terrà a Caltagirone, come ogni anno, il tradizionale e folkloristico corteo della “Rusedda”, composto dagli agricoltori della zona originariamente su muli, cavalli e carretti e oggi soprattutto trattori, automobili e camion, tutti accuratamente addobbati con la “rusedda”, la
pianta di cisto raccolta nel bosco di Santo Pietro che una volta serviva agli “stovigliai” per ardere i forni.

Il colorato corteo viene preceduto da un vessillo (triunfu) con l’immagine sacra della Conadomini ed è caratterizzato dall’intermittente suono delle “brogne” (grandi conchiglie), trasformate in strumenti a fiato.

Parteciperanno al corteo gli sbandieratori di Motta Sant’Anastasia. La “Rusedda” è uno degli eventi – clou legati alla devozione per Maria Santissima di Conadomini, patrona di Caltagirone, in onore della quale la parrocchia retta da sei mesi da don Francesco Di Stefano è anche in questi giorni al centro di una serie di appuntamenti religiosi e non, compreso l’allestimento, da parte del Comune, lungo la monumentale Scala di Santa Maria del
Monte, della cosiddetta “Infiorata”, che resterà visibile sino a domenica 2 giugno.
“La Rusedda – dichiara il sindaco Fabio Roccuzzo – è una manifestazione fortemente identitaria perché profondamente radicata nella cultura e tradizione agricola della nostra comunità ed espressione di una genuina devozione popolare”.

L’evento si avvale anche quest’anno del coordinamento organizzativo dell’associazione “Senza Frontiere” e del suo presidente Giuseppe
Carnibella. Quest’ultimo sottolinea “l’importanza delle tradizioni popolari e di quelle, come questa, caratterizzate da una religiosità autentica, che meritano di essere tramandate alle giovani generazioni”.

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