Ragusa, la sede del cup dismessa da via Dante e accorpata con quella di via Licitra, il consigliere comunale del pd Chiavola interroga la giunta: “era a conoscenza delle decisioni dell’asp? I pazienti, soprattutto quelli piu’ anziani, segnalano disagi vari”

“Dopo che, nei primi giorni di questo mese di luglio, l’Asp di Ragusa ha chiuso la sede del Centro unico di prenotazione collocata in via Dante, unificandola con l’altra sede in via Licitra, presso i locali del poliambulatorio, vorrei capire se l’amministrazione comunale era a conoscenza di tale decisione e se intende affrontare, o ha già affrontato, la questione con la direzione generale dell’Asp”. A chiedere spiegazioni, in una interrogazione, è il consigliere comunale del Pd Mario Chiavola che sottolinea come, nonostante le finalità dell’azienda sanitaria provinciale siano degne di considerazione, perché si è voluto dismettere un affitto, perseguendo un’attenta politica dei risparmi (in questo caso si risparmierebbero qualcosa come 15mila euro all’anno), ci sono tutta una serie di disagi con cui i pazienti, in queste settimane, stanno facendo i conti.

 

“La sede Cup di via Licitra – spiega Chiavola – appare chiaramente decentrata e disagiata non essendo servita, tra l’altro, da trasporto urbano in quanto i bus più vicini fermano in via Paestum e il tragitto a piedi potrebbe non essere agevole da compiere per i pazienti, spesso malati.

 

Dobbiamo considerare che la maggior parte dei fruitori delle prestazioni sanitarie che si prenotano al Cup sono soggetti ultra 65enni che per lo più, ma non solo naturalmente, popolano i quartieri del centro storico (San Giovanni, Ecce Homo, Cappuccini, Serra, piazza Stazione, via Crispi, Angelo Custode, etc.). Inoltre, per quanto riferito dai pazienti, le due linee telefoniche risultano intasate oltre al fatto che spesso le prenotazioni devono essere gestite de visu.

 

Ecco perché ho voluto chiedere all’amministrazione se non ritenga che eliminare la sede di un servizio dal centro storico della città non rappresenti un ulteriore depotenziamento e una ulteriore penalizzazione per i cittadini che ancora vi abitano. Visto che l’Asp è la stessa proprietaria dei locali dell’ex Inam, in via Roma, per anni dignitosa sede del Cup e del poliambulatorio, potrebbe essere utile per l’amministrazione comunale suggerire eventualmente questa soluzione.

 

Sottolineiamo che il sindaco e la Giunta municipale, nei limiti delle norme e nell’assoluto rispetto dei ruoli, dovrebbero porre maggiore attenzione alle scelte dell’Asp. Cercheremo di comprendere qual è la posizione del Comune”.

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