Raccolta differenziata a Ragusa, passi in avanti ma ancora qualche anomalia. Il consigliere pd d’asta: “il fatto piu’ eclatante e’ che sono stati scovati 5.000 evasori non iscritti alle liste anagrafiche della tari. E altrettanti rischiano di essere individuati nei prossimi mesi. Occorre intervenire”

E’ un grande sforzo, una rivoluzione copernicana, quello a cui la nostra città è stata sottoposta dallo scorso maggio con l’avvio della raccolta differenziata. Sono ancora parecchie le sacche di anomalia con cui ci confrontiamo. Però, passo dopo passo, si sta cercando di arrivare a individuare il dovuto equilibrio. Resta, comunque, un elemento che deve diventare oggetto di approfondita riflessione da parte dell’amministrazione comunale. Il fatto che, fino ad ora, siano stati scovati circa 5.000 cittadini non iscritti nelle liste anagrafiche per il pagamento della tassa sui rifiuti. E si stima che altrettanti potrebbero essere individuati da qui alle prossime settimane. Pagare tutti per pagare meno non è uno slogan retorico, ma è pieno di buoni e sani principi su cui continuo a credere per una questione di giustizia sociale”.

 

E’ il consigliere comunale, Mario D’Asta, ad evidenziarlo sottolineando, al contempo, come la materia sia alquanto complessa “ma bisogna adoperarsi nella maniera più opportuna – continua – per fare rientrare chi non ha mai pagato la spazzatura e garantire quell’equità fiscale a favore degli onesti a cui tutta la cittadinanza guarda con auspicio. Circa 10 milioni di euro recuperati e altri 10 milioni da recuperare. Ciò consentirebbe una riduzione drastica della Tari oltre che una adesione consequenziale alla raccolta differenziata”. Accanto a questo si aggiunge la necessità di prevedere una serie di misure destinate a contenere, il più possibile, il fenomeno di chi si sente autorizzato a conferire i sacchetti dell’indifferenziata agli angoli delle strade, in centro storico, o in discariche improvvisate nelle zone periferiche.

 

“Tutto questo, naturalmente, non può andare – continua D’Asta – e dopo la fase di sensibilizzazione ed informazione, oltre che la tolleranza necessaria dovuta alla complessa fase di applicazione, ma anche dopo la fase di ascolto in cui, “in corsa”, possono e devono aggiustarsi alcuni elementi della raccolta, è necessario individuare sistemi in grado di tutelare i cittadini che eseguono la differenziata in maniera corretta oltre che l’ambiente e il decoro di Ragusa. Ad esempio, potrebbe essere utile la creazione di un filo diretto, tramite un numero di telefono “ad hoc” per segnalare il vicino di casa scorretto che getta i rifiuti fuori orario o che non rispetta il calendario della raccolta differenziata.

 

E’ opportuno che con la collaborazione dei cittadini si individuino coloro che non ne vogliono sapere di differenziare i rifiuti e, in barba a disposizioni, regole e ordinanze, conferiscono i rifiuti fuori orario o li abbandonano indiscriminatamente sui marciapiedi. Per questi è necessario prevedere un richiamo e poi una sanzione amministrativa. E’ una questione di civiltà. E siamo certi che anche Ragusa la vincerà a patto che sia messa nella migliore condizione per poterlo fare. Ho esposto queste idee in Consiglio comunale e ho trovato un sindaco attento a recepirle”.

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