Missione 4: cosa prevede il PNRR per istruzione e ricerca

Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano di ripresa italiano inserito nel progetto Next GenerationEU, nato durante il periodo del Covid-19 per sostenere tutti gli stati duramente colpiti dal punto di vista economico e sociale. Il PNRR ammonta a 235,12 miliardi di euro ed è  stato approvato il 13 luglio del 2021 dal Consiglio Europeo.
Si compone di 6 missioni, suddivise in 16 componenti, che rappresentano le linee guida per raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano.

La missione 4 è dedicata all’istruzione e alla ricerca e ha l’obiettivo di creare le condizioni ideali per lo sviluppo di un’economia paese basata su livelli elevati di conoscenze, competitività e resilienza, partendo da una prima valutazione: riconoscere le criticità del sistema formazione, istruzione e ricerca e agire in maniera mirata per risolverle. Il finanziamento complessivo della missione è di oltre 30 miliardi di euro, ripartito in due componenti. Un’occasione unica per la scuola che, attraverso progetti di riqualificazione strutturale e di miglioramento della componente educativa può uscire da una situazione non proprio rosea.

Le due componenti della Missione 4 del PNRR

La Missione 4 del PNRR è suddivisa in due componenti e per ognuna sono state destinate risorse specifiche. Per raggiungere gli obiettivi previsti dalle due componenti è prevista una collaborazione tra il Ministero dell’università e della ricerca, il Ministero dell’istruzione e il Ministero dello sviluppo economico.

Ecco cosa prevedono le due componenti della missione:

  • M4C1: Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università. Riguarda piani di intervento sulle strutture e progetti di valorizzazione del capitale umano a tutti i livelli di istruzione.
    Il finanziamento per questa componente  è di 19,44 miliardi di euro; 
  • M4C2: Dalla ricerca all’impresa. La componente mira a investimenti in ricerca e sviluppo, alla promozione dell’innovazione e della digitalizzazione per rafforzare le competenze.
    Il finanziamento per questa componente è di 11,44 miliardi.

Ogni istituto, in base ai bandi e alle singole misure individuate può presentare dei progetti, che verranno selezionati in base a criteri specifici, come la garanzia dell’impatto a lungo termine e le ricadute nazionali sul sistema scolastico. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo alla fiera Didacta 2023, ha dichiarato che le scuole hanno vinto la sfida del PNRR, partecipando in maniera massiccia all’elaborazione dei progetti per “Scuola 4.0” e i progetti per l’orientamento. Una prospettiva incoraggiante, che ci prepara a una vera rivoluzione nel mondo della scuola che si spera possano ridurre i gap che il paese ha rispetto all’Europa.

Progetti per istruzione e ricerca

Ogni singola componente contiene numerosi obiettivi da portare a termine, tra i quali il contrasto alla dispersione scolastica, la valorizzazione dell’istruzione con la proposta di corsi di formazione a tutti i gradi di istruzione in linea con le richieste delle imprese. In questo percorso di rinnovamento della scuola a tutti i livelli rientra anche la laurea triennale online, da conseguire nelle università riconosciute dal Miur come Unicusano, che è una risorsa importante per rendere più accessibili i corsi universitari e puntare su nuove tecnologie che permettono di organizzare lo studio in maniera autonoma.
Per la ricerca sono stati anche stanziate 19,000 borse di studio per i dottorati, per dare l’opportunità alle università e ai centri di ricerca di progredire negli studi e di avere a disposizione sempre più talenti, evitando di mandarli all’estero dove ci sono condizioni più favorevoli per la ricerca.

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