La piccola Gaia morta per una medusa, la mamma: “Se ne è andata tra le mie braccia”

Un dolore enorme, straziante, anche per le parole della madre della bambina: “Mia figlia è morta tra le mie braccia”.

La donna è filippina, il papà è originario di Casalvecchio Siculo, piccolo paesino di montagna nel Messinese.

La bimba è morta a sette anni, dopo essere stata punta da una cubomedusa, la più letale al mondo.

 

Come riportato su LaSicilia.it, Gaia è morta nelle Filippine lo scorso 26 luglio, «durante l’ultima tappa del viaggio della famiglia nell’isola di Sabitang Laya. La bambina stava raccogliendo delle conchiglie in acqua, quando ha improvvisamente lanciato un urlo.

“Mia figlia adorava collezionare conchiglie e rimaneva sempre vicino alla riva dove l’acqua è bassa. Ecco perché siamo rimasti sorpresi quando all’improvviso ha urlato di dolore”, ha raccontato la mamma in un’intervista a Abs Cbn, ripercorrendo quei drammatici momenti.

“Ho visto la gamba di Gaia diventare viola – ricorda ancora la donna – ‘Mamma, cosa mi sta succedendo?’, mi ha chiesto. E poi mi ha detto: ‘Mamma, per favore non portarmi più al mare. Questa è l’ultima volta’”».

«”Non siamo della zona, siamo turisti. Come avremmo potuto sapere che c’era qualcosa di mortale in quelle acque?”, attacca la donna, riferendo inoltre che “non c’erano kit di primo soccorso sulla barca”.

Dopo la puntura ci sono voluti circa 40 minuti prima che la bambina arrivasse nel più vicino ospedale, dove però non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. “Spero che non succeda di nuovo – commenta infine la mamma – Spero che siano più attenti a queste cose, che ne parlino alla gente o che sappiano che questo posto è pericoloso. Dovrebbero mettere kit di primo soccorso in ogni barca», aggiunge. «Mia figlia è morta tra le mie braccia. Non vogliamo che questo accada a un altro bambino, a un altro genitore. Spero che serva da lezione”».

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