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Tra gli ultimi dibattiti c’è quello che vede protagonisti i “quasi” docenti ovvero coloro che con le “vecchie” leggi hanno avuto l’opportunità di insegnare e coloro che ancora vorrebbero entrare nel sistema scolastico italiano.
Da un lato ci sono decenti che finora hanno avuto una cattedra per il diploma magistrale conseguito anni fa, e dall’altro lato ci sono i neo laureati in Scienze della formazione primaria.
Per un verso i già docenti e per l’altro i futuri docenti. Si assiste ad un panorama assurdo per permettere l’assunzione dei numerosi neo laureati sarebbe necessario mandare a casa coloro che hanno sempre fatto tale professione e che hanno quella esperienza che i giovani ancora non possiedono, ma è anche vero che i neo laureati già abilitati hanno una formazione che ad oggi viene tanto richiesta.
Quindi da un lato i vecchi docenti dovrebbero dare il posto o accontentarsi di qualche supplenza dopo avere progettato la vita privata su uno stipendio garantito ma dall’altro lato i giovani futuri docenti hanno diritto ad accedere nel mondo dell’istruzione.
Ma è corretto creare uno scenario di “lotta” tra docenti? Siamo o non siamo in un sistema democratico in cui deve essere garantito a tutti il diritto al lavoro.
Lorena Longo