Coronavirus, Marco Di Carlo: “Io, infermiere, trattato da untore dai condomini dove vivo”

Coronavirus, Marco Di Carlo: “Io, infermiere, trattato da untore dai condomini dove vivo”, ecco cosa dichiara al riguardo

Coronavirus. Marco Di Carlo, e da 22 anni lavora come infermiere, attualmente è al Sant’Andrea, è deluso, stanco e incredulo. Ha raccontato: «Era doveroso ma da allora è precipitato tutto. Prima mi hanno rubato la bici dentro il garage, poi ho trovato un bozzo sulla mia macchina, poi la prima scritta sul mio box in cui mi accusavano di portare il Covid nel palazzo».

Inizialmente Marco ha pensato fossero delle bravate, poi però i messaggi sono aumentati e ha così deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri: «Quando ho visto la scritta sullo specchio dell’ascensore “Col tuo lavoro ci fai ammalare bastardo” mi è crollato il mondo addosso. Ho pianto, non me ne vergogno».

«È gente cattiva, che non ha mai rispettato le regole. Tutti ci dicono che siamo eroi ma poi sbatti contro la realtà e ti trovi a doverti giustificare per il lavoro che fai. Io sto sempre attentissimo, indosso sempre guanti mascherine, anche i carabinieri era increduli.

Per fortuna non sono tutti così, ho avuto la solidarietà dell’amministratore e di alcuni condomini. Ho letto che c’erano stati episodi simili anche al nord ma queste schifezze succedono anche qui. Ed è vero che noi siamo più forti, ma non è sempre facile far finta di niente».

Foto articolo: immagine di repertorio

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