Catania, la guardia di Finanza ha sequestrato beni per 32 milioni di euro

La guardia di Finanza di Catania ha sequestrato beni per 32 milioni di euro a William Alfonso Cerbo. All’uomo è stata l’applicata anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni. Cerbo è attualmente agli arresti domiciliari ed è imputato per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta.

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Il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Catania su richiesta della Dda della locale procura Distrettuale e riguarda otto società commerciali in amministrazione controllata dal 2016 e 28 beni immobili, compresi 24 appartamenti ad Anzio (Roma), una villa su tre piani con parco a Catania, due fabbricati commerciali a Ragusa e un terreno di 15.000 metri quadrati al Paradiso degli Aranci. Nella villa c’era un trono con le sue iniziali, come il boss Tony Montana in ‘Scarface’, nel film con Al Pacino.

 

Cerbo era stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’aprile del 2014 assieme ad altri 15 indagati nell’operazione “Scarface”. In tale contesto, sottolinea la Dda della Procura distrettuale di Catania, Cerbo era emerso quale elemento di spicco del sodalizio di Cosa nostra dei “Carcagnusi”, in quanto dedito alla gestione di attività economiche e imprenditoriali del clan, oltre alle più classiche attività di estorsione e ‘recupero crediti’.

Secondo l’accusa i proventi delle attività delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e anche enti senza scopo di lucro. Ciò avveniva con la complicità di prestanome, familiari e conviventi. In una delle società gravitanti nell’orbita dei “Mazzei” sono stati rinvenuti dei bilanci firmati da soci deceduti da anni. Sono 8 le società commerciali confiscate, con sedi a Roma, Catania, Bergamo, Aprilia, Comiso, Palmanova, Buccinasco e Castelfranco Veneto e già in amministrazione giudiziaria.

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