Caso Denise Pipitone: c’è ostruzionismo politico, Commissione non decolla

“Cercare di generalizzare il caso Denise, pur sapendo che è unico in Italia, per specifica tipologia dei fatti accaduti in 17 anni, ci è sembrato a tutti una scusa alquanto banale, specialmente se ciò detto da persone esperte che conoscono il significato di commissione d’inchiesta: mirato a quel specifico caso“.

Uno sfogo ancora un volta affidato ai social, al suo profilo Facebook, attraverso il quale da anni Piera Maggio porta avanti la sua battaglia per chiedere verità e giustizia per la piccola Denise.

Era l’aprile del 2021 quando venne lanciata dall’associazione “Arco” di Marsala un iniziativa dal nome “Verità per Denise”, mirata a muovere le acque della giustizia affinché venisse fatta luce sul caso e sui depistaggi avvenuti nel corso di questi lunghi 17 anni.

All’iniziativa aderirono comuni, scuole, associazioni e parrocchie di tutta Italia, da nord a sud e, il 24 maggio 2021, finalmente arrivava una piccola vittoria: veniva depositata a Montecitorio una richiesta dalla deputata Pd Alessia Morani e del siciliano Carmelo Miceli (sottoscritta da altri trenta colleghi, molti M5s e Fi) per una Commissione d’inchiesta parlamentare, mirata a fare chiarezza una volta per tutte su tutto ciò che in questi lunghi e improduttivi 17 anni a livello investigativo è sfuggito.

Il 2 dicembre 2021, alla Camera dei Deputati, sarebbe dovuto partire l’iter per la Commissione d’inchiesta parlamentare -Il testo era stato depositato a Montecitorio in attesa di assegnazione- e giovedì 2 dicembre era stata fissata la prima seduta in Affari costituzionali, con relatrice la deputata Elisa Tripodi (M5s).

Ieri 16 dicembre, nello studio di Ore 14 di Milo Infante, sono emerse clamorose rivelazioni in merito alla Commissione di inchiesta parlamentare su Denise Pipitone: “Mentre pensavamo che la data per l’istituzione di questa commissione fosse ormai prossima – spiega Infante -, abbiamo saputo che qualcuno vorrebbe cancellare il nome di Denise dalla commissione”.

In collegamento con il Capogruppo Lega in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Igor Iezzi, e con Il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, nello studio di Ore 14 emerge che qualcuno vorrebbe istituire una “Commissione per i bambini scomparsi in Italia al posto di quella per Denise”.

A queste parole, stamattina Piera Maggio risponde con uno post su Facebook: “Di scomparsi in Italia ce ne sono milioni, ma ognuno ha una storia a sé. Per i fatti che lo caratterizzano, in Italia il rapimento di Denise è un caso unico. E questo lo sanno tutti! È come chiedere ad una Procura della Repubblica qualsiasi, di aprire un’unica indagine per tutti i casi di omicidio d’Italia”.

Ma nello studio di Ore 14 emergono altre aberranti novità: “La Commissione di inchiesta parlamentare su Denise non decolla per via di attività di ostruzionismo politico”.

“Perché si sta cercando di diluire la commissione, sostanzialmente invalidandola?” chiede Perrino. Iezzi risponde che sotto ci sarebbero scambi politici: “Ci sono richieste di altre nuove commissioni ferme, quindi si starebbe usando contro la nostra richiesta di avviare una commissione di inchiesta su Denise Pipitone la richiesta contrapposta di altre commissioni”. Uno scambio politico, in sostanza, in cui io ti faccio passare una commissione e tu mi fai passare la mia.

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