Caltagirone, tra due famiglie scoppia una rissa. Cinque persone arrestate. Una ricoverata in Ospedale

I carabinieri di Caltagirone, con i colleghi di Mirabella Imbaccari e coadiuvati, come riporta catania.meridionews.it,  dal personale della Compagnia di Caltagirone, hanno arrestato un 35enne, un 76enne e una 29enne, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare, per tentato omicidio aggravato in concorso, rissa aggravata e lesioni personali, e un 48enne e la consorte 40enne, anch’essi calatini, ritenuti responsabili di rissa aggravata e lesione personale.

La lite è degenerata al punto che il 35enne, col concorso dei due familiari, ad un certo punto ha estratto un coltello sferrando un colpo contro un 52enne appartenente all’altra famiglia.

La vittima, immediatamente soccorsa dai sanitari del 118, è stata subito trasportata all’ospedale Gravina e Santo Pietro, da dove, a seguito del peggioramento del quadro clinico, è stata successivamente elitrasportata all’ospedale Cannizzaro di Catania rimanendo ricoverata in prognosi riservata ed in pericolo di vita.

Nel corso dei successivi accertamenti i militari hanno accertato che i familiari della vittima hanno reagito energicamente alla rissa colpendo le controparti con diversi oggetti contundenti, che sono stati rinvenuti e sequestrati.

Anche gli altri partecipanti alla colluttazione sono stati trasportati e medicati all’ospedale di Caltagirone: rispettivamente il 35enne perché riscontrato affetto da ferite multiple e contusioni sparse al volto ed al tronco, ferite da taglio alla regione sopraciliare sinistra e ascellare sinistra, venendo giudicato guaribile in 21 giorni, mentre alla 29enne è stata riscontrata una frattura del volto e del cuoio capelluto giudicata guaribile in 21 giorni ed al 48enne è stato riscontrato un trauma cranico minore con escoriazione frontale destro e occipitale sinistro, escoriazione gomito sinistro, ecchimosi avambraccio sinistro ed escoriazioni guaribili in 5 giorni.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati ristretti ai domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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