Salvini e la bufala dei 500 mila franchi dati dalla Svizzera

Matteo Salvini e la bufala dei 500 mila franchi dati dalla Svizzera: ecco scoperta l’ennesima fake news, andiamo a scoprire le inesattezze del fatto

Salvini, occhio alle bufale. In questo periodo di emergenza coronavirus, tante bufale sono state condivise ma una forse le batte tutte. Conosciamo tutti i problemi del sito INPS e anche la gravità dei dati che sembrerebbero essere stati hackerati, ma come spesso siamo abituati, denigriamo le nostre cose ed elogiamo esempi virtuosi di altri Stati, siamo talmente abituati che ormai non ci preoccupiamo nemmeno di verificare la notizia.

Cosi è bastato un tweet del leader della Lega Matteo Salvini, per far credere che in Svizzera ti accreditano 500 mila franchi con un solo foglio: è una autentica bufala.

A dire il vero la fake news già da prima era sbarcata sui social, ma ovviamente se un rappresentante delle istituzioni e dello Stato, la sostiene, diventa “la notizia del giorno”. Adesso entriamo nel merito e approfondiamo con dati certi cosa vuol dire quel foglio non sono nostre ipotesi ma specifiche precisate dal governo svizzero.

La Svizzera ti accredita fino a 500 mila franchi nel conto corrente: questa è la notizia che fa il giro del web, ma è inesatta e imprecisa.

Basta andare nel portale dell’iniziativa per scoprire che in realtà si tratta di «aiuti immediati mediante crediti transitori con fideiussioni per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà a causa del coronavirus. Le organizzazioni di fideiussione riconosciute dalla Confederazione agevolano le PMI nell’ottenimento di crediti bancari».

In pratica un prestito garantito dallo Stato a interessi zero, ma pur sempre un prestito. Paragonare tale pratica con l’indennità messa a disposizione dell’INPS è scorretto perché, seppur le 600 euro non sono di certo una somma imponente ma reddito di ultima istanza, non si deve restituire a nessuno e non viene considerato ai fini fiscali.

Inoltre, in Svizzera, solo le aziende possono chiedere un prestito fino a 500 mila euro, attenzione, “fino a” e non “di”. E poi ottenerlo non è per nulla semplice come viene sbandierato, infatti, sempre dal portale ufficiale sopra indicato, si legge che può aderire solo se:
l’impresa è stata costituita anteriormente al 1° marzo 2020;
l’impresa registra un calo del fatturato a causa della pandemia COVID-19;
l’impresa non è sottoposta a una procedura di fallimento o a una procedura concordataria;
l’mpresa individuale, società di persone o persona giuridica con sede in Svizzera;
il credito viene utilizzato esclusivamente per soddisfare le esigenze di liquidità correnti;
la cifra ‘affari dell’impresa nel 2019 non supera i 500 milioni di franchi;
fino al momento in cui è stata presentata la domanda, l’impresa non ha ricevuto garanzie di liquidità in virtù delle disposizioni previste dal diritto d’urgenza nell’ambito dello sport o della cultura.

Per ricapitolare: da un lato, abbiamo un’indennità di 600 euro che non andrà mai restituita ; dall’altro lato, abbiamo un prestito con fideiussione pari fino ad un massimo del 10% del fatturato, da rimborsarsi tassativamente nei cinque anni successivi, per fare un esempio, se nel 2019 hai fatturato 20 mila franchi, il prestito (quindi da restituire) sarà di 2 mila franchi.

Ecco le condizioni a cui è soggetto il prestito

Per arginare le conseguenze economiche delle misure decise per combattere la pandemia COVID-19, le organizzazioni di fideiussione possono garantire al 100 per cento sotto forma di importo immediato crediti fino a 0,5 milioni di franchi per singola impresa.

I crediti di entità compresa tra 0,5 milioni di franchi e un massimo di 20 milioni di franchi per singola impresa possono essere garantiti da dette organizzazioni fino all’85%. Per il restante 15 per cento dell’importo del credito è la banca ad assumersi il rischio di credito.

Può essere richiesto come credito garantito al massimo il 10 per cento della cifra d’affari dell’impresa (massimo 20 milioni di franchi). Sono escluse le imprese con una cifra d’affari superiore a 500 mila di CHF. Inoltre, per i prestiti superiori ai 200 mila franchi sono previsiti altri adempimenti.

Sfatiamo anche il mito che basta solo un foglio, sempre dal portale ufficiale, ecco cosa serve per ottenere il prestito:

  1. Registrazione dei dati relativi all’impresa. Registri i dati dell’impresa richiedente, eventualmente effettuando una ricerca nel registro IDI
  2. Dichiarazione circa i requisiti minimi
  3. Calcolare l’importo del credito Indichi l’importo auspicato del credito. Per il calcolo occorre indicare la cifra d’affari
  4. Organizzazione di fideiussione competente EasyGov assegna l’organizzazione di fideiussione competente in funzione della sede dell’impresa. Le imprese a forte partecipazione femminile possono scegliere l’organizzazione di fideiussione SAFFA
  5. Registri i dati di contatto della banca creditrice
  6. Panoramica. Controlli tutti i dati inseriti prima dell’invio
  7. Conclusione. Sulla base dei dati registrati, EasyGov genera una richiesta di credito. Prenda contatto con la sua banca e le spedisca per via elettronica o per posta la richiesta di credito. Consulti a tal fine la lista delle banche.

In pratica sette passaggi altro che un solo foglio, nessuna regala niente. Ogni tanto faremo bene a guardare il lato positivo di ciò che abbiamo per poterlo migliorare.

Speriamo di crescere in questo, l’Italia non sarà perfetta e nella gestione di questa crisi unica nel suo genere, sicuramente ci sono stati e ci saranno degli errori, ma pensateci bene, mai gli altri stati vengono messi alla gogna dall’opposizione politica perché esistono senso di appartenenza, responsabilità e competenza qui in Italia manca la qualità della politica che ormai segue solo arrivismo e egoismo, pur di avere consenso si umilia la propria nazione, non né un discorso di destra, sinistra, centro o altro, è una nostra caratteristica.

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