Quirinale, fumata bianca: Sergio Mattarella Bis

Dopo otto sedute per l’elezione del presidente della Repubblica, finalmente è fumata bianca: Sergio Mattarella è di nuovo presidente della Repubblica con 759 voti su un totale di 983 presenti e votanti.

Eletto a presidente bis, Sergio Mattarella dichiara: “Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e prospettive personali differenti”.

Sergio Mattarella, in qualità di Presidente della Repubblica uscente, aveva espresso a chiare lettere la volontà di non essere candidato nuovamente, con la speranza che il Napolitano bis fosse solo un’eccezione e non un modus operandi. E invece ci risiamo: il nuovo inquilino del Quirinale è il presidente uscente Sergio Mattarella.

Quella di ieri è stata forse la giornata più buia della politica italiana, perché ha disegnato non solo la spaccatura tra partiti, coalizioni e schieramenti, ma ha soprattutto marcato il fatto che i leader politici non sono proprio leader, bensì nomi.

L’elezione del presidente della Repubblica difatti non arriva dai leader, ma dal basso, dai grandi elettori. È stato difatti desiderio di Sergio Mattarella, nella giornata di ieri, incontrare non i leader delle varie forze politiche, bensì i capigruppo.

Il giuramento è previsto per il 3 febbraio, alle 15.30. L’Aula ha salutato la rielezione con un applauso di oltre quattro minuti e, Mattarella, è il secondo Capo dello Stato più votato della storia italiana dopo Sandro Pertini (832 voti su 995).

Per l’elezione del presidente della Repubblica il M5s ha “raggiunto i principali obiettivi” tranne uno, quello di eleggere una presidente donna. Lo ha detto Giuseppe Conte dicendo però che “ha vinto il Paese: noi non siamo né vincitori né vinti”. Il M5s non ha mai difatto dichiarato in aula i nomi, ma ha coerentemente giocato la partita su principi fondamentali: “che sia super partes, donna e non per genere, ma per competenze. Altrimenti Mattarella”.

“Sono sollevato perché si rischiava di andare avanti tra veti, litigi e beghe. E sono tranquillo, ho fatto tutte le proposte possibili, soprattutto sul fronte femminile” – Matteo Salvini, colui che in sei giorni è riuscito a bruciare una decina di candidature papabili e a spaccare il centrodestra.

Giorgia Meloni tuona: “Barattato sette anni per sette mesi di stipendio”: tra le righe, potrebbe leggersi un Mattarella bis fino alle prossime elezioni?

“Si è ragionato di vari nomi, tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini. Attorno a tutti questi nomi si è cominciato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua”, ha dichiarato Letta, ma c’è da dire che nel momento clou della votazione, anche il Pd si è spaccato: i renziani del Pd hanno detto NO ad Elisabetta Belloni -nome pattuito nelle trattative.

“In una democrazia che funziona il capo dei servizi segreti non diventa Capo dello Stato. Questo succede in Paesi anti-democratici. La rispetto ed è una mia amica ma bisogna avere il coraggio di dire che la sua elezione sarebbe sbagliata”. Sono le parole del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sulla possibile convergenza delle forze politiche sul nome di Elisabetta Belloni.

Draghi: “La rielezione di Mattarella è una splendida notizia per gli italiani”.

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