Centinaia di agricoltori a Mineo si sono riversati nelle strade in un atto di protesta contro gli avvisi recapitati dall’Agenzia delle Entrate, definendo il servizio di manutenzione idrica offerto dai Consorzi di bonifica come “inesistente”. Le bollette, pesanti come macigni, sono giunte a destinazione aggravando una situazione già precaria a causa della siccità che colpisce la regione.
Giuseppe Mistretta, il sindaco di Mineo, ha definito la situazione un “paradosso” in un territorio già martoriato dalla mancanza di pioggia e dagli aumenti dei costi di produzione. Le parole del sindaco riflettono il sentimento di molte aziende agricole che si trovano a dover affrontare non solo la scarsità d’acqua, ma anche bollette esorbitanti per un servizio che, a loro dire, non è stato reso.
Il caso emblematico dell’azienda agricola di Vincenzo La Rocca, dove una tubatura guasta ha impedito l’irrigazione dei terreni, rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi più ampia. La manutenzione delle infrastrutture idriche viene definita “sporadica” da Gerardo Diana, presidente del Consorzio di tutela Arancia rossa Igp. Questo lascia gli agricoltori in uno stato di incertezza e impotenza, con la prospettiva di un’altra stagione senza acqua che minaccia la sopravvivenza delle loro imprese.
Giosuè Catania, coordinatore Cia Sicilia Orientale, si è unito al coro di proteste sottolineando l’inopportunità di vessare gli agricoltori con richieste di pagamento in un momento in cui la risorsa idrica è sempre più scarsa.
Dall’altra parte, Gaetano Punzi, vicedirettore generale dei Consorzi di bonifica della Sicilia orientale, ha risposto alle accuse sottolineando la necessità di applicare leggi statali preesistenti. Tuttavia, ha ammesso che dove non arriva l’acqua, gli agricoltori sono esonerati dal pagamento delle utenze. Punzi ha anche annunciato un progetto di riammodernamento degli adduttori irrigui, ma gli agricoltori restano scettici riguardo alla sua efficacia nel breve termine.
La situazione si preannuncia ancora più critica per il 2024, con le dighe praticamente vuote e la prospettiva di un’altra stagione senza acqua. Gli agricoltori chiedono interventi urgenti e straordinari da parte del governo regionale per fronteggiare questa emergenza, mentre le istituzioni cercano soluzioni alternative come impianti fotovoltaici galleggianti per sopperire alla carenza idrica.
In un contesto segnato dalla disperazione e dalla lotta per la sopravvivenza delle imprese agricole, le proteste a Mineo rappresentano un grido di dolore e di speranza per un futuro migliore in una terra devastata dalla siccità e dall’indifferenza delle istituzioni.