Bonus mobili: cosa rientra e quali scontrini conservare

Il Bonus mobili ed elettrodomestici rientra tra le agevolazioni per la casa previste dal governo e in gran parte prorogate nell’ultima legge di bilancio. L’agevolazione prevede la restituzione Irpef in 10 rate annuali del 50% dell’importo speso per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, a patto che sull’unità immobiliare interessata si stato attivato un progetto di ristrutturazione o riqualificazione energetica con altri bonus, come il bonus ristrutturazione.
A differenza di quest’ultimo, però, per caricare e farsi validare le spese dal sistema al momento della dichiarazione dei redditi, non è obbligatorio conservare fatture e pagare con bonifico parlante, ma basta lo scontrino, tenendo però conto di alcune specificità.
Vedremo in questo articolo come funziona il bonus mobili, quali sono le modalità per richiederlo e quali scontrini è obbligatorio conservare. 

Bonus mobili: come funziona

Il bonus mobili ed elettrodomestici è valido per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici volti ad arredare un’unità immobiliare oggetto di interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria o riqualificazione energetica.

Rientrano nell’agevolazione:

  • mobili nuovi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, poltrone, materassi, apparecchi per l’illuminazione e molto altro. Sono esclusi dal bonus serramenti, pavimentazione, tende e altri complementi;
  • elettrodomestici: nuovi e almeno di classe A per i forni, classe E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, classe F per frigoriferi e congelatori e per tutti gli apparecchi che hanno l’etichetta energetica.

L’obiettivo è arredare la casa con mobilio nuovo e con elettrodomestici di alta qualità e con un alto risparmio energetico. Si possono scegliere vari materiali per i piani della cucina, che permettono una maggiore durata. 

Per il 2023 il tetto massimo di spesa è di 8.000 euro e vale per ogni unità immobiliare, pertinenze e parti comuni di un edificio. Gli acquisti del 2023 sono validi per gli interventi di ristrutturazione iniziati a partire dal 1 gennaio 2022. 

Bonus mobili: come richiederlo

Il bonus mobili va richiesto in fase di dichiarazione dei redditi. Basta segnalare le spese sostenute nell’apposito riquadro del modulo. L’importo totale sarà suddiviso in 10 rate annuali.
È inoltre necessario comunicare gli acquisti sul sito dell’Enea, che è stato aggiornato dal 1 febbraio 2023, con una nuova veste grafica e modalità di inserimento più intuitive. Il mancato inserimento non prevede tuttavia la perdita dell’agevolazione. 

Bonus mobili: quali scontrini conservare

Per ottenere la detrazione del 50% occorre pagare con bonifico, carta di debito o carta di credito. Non è consentito pagare in contanti o con assegno. Se il bonifico è bancario o postale, non è necessario utilizzare quello parlante.
La detrazione vale anche per i finanziamenti a rate, a patto che l’istituto paghi il corrispettivo con le modalità di pagamento consentite e che il contribuente conservi la copia della ricevuta di pagamento.

I documenti da conservare sono:

  • l’attestazione di pagamento (ricevuta del bonifico o dei pagamenti con carta);
  • le eventuali fatture contenenti i dettagli dei beni acquistati (qualità, quantità, natura dell’acquisto);
  • lo scontrino fiscale che riporti il codice fiscale del contribuente e i dettagli del bene acquistato (qualità, quantità, natura dell’acquisto), che viene così considerato come una fattura.

Se nello scontrino manca il codice fiscale, secondo quanto riporta la guida al bonus mobili dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione è comunque ammessa se si paga con carta, se nello scontrino sono indicati tutti i dati del bene richiesti e se si può ricondurre al contribuente l’acquisto, confrontando i dati di pagamento (esercente, importo, data, ora).

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