Oggi il nono giorno di bombardamenti e invasioni della Russia in Ucraina

Oggi il nono giorno di bombardamenti e invasioni della Russia in Ucraina: continua l’avanzamento delle truppe russe su Chernihiv e Kharkiv. Kiev resiste. I cittadini ucraini hanno provato a difendere la città e respingere i soldati, ma nella notte è scoppiato un incendio nei pressi della centrale di Zaporizhzhia: le truppe russe hanno conquistato la centrale nucleare, la più grande d’Europa e la quinta al mondo, situata nel sud-est dell’Ucraina. Fortunatamente i reattori non sono stati colpiti, ma presidente ucraino Zelensky tuona: “Se c’è un’esplosione è la fine di tutto, è la fine dell’Europa!”.

La centrale di Zaporizhzhia ospita sei dei quindici reattori del paese e il motivo dell’attacco sarebbe strategico: la Russia per prendere il controllo di un altro dell’Ucraina deve prendere il controllo delle fonti di comunicazione ed energetiche.

Nella giornata di ieri si è svolto il secondo incontro tra le delegazioni russe e ucraine, che hanno concordato una tregua nel conflitto in corso per favorire l’evacuazione di civili dall’Ucraina attraverso “corridoi umanitari”.

L’obiettivo è evitare una vera e propria strage di civili visto che i bombardamenti si stanno intensificando anche nelle città ucraine.
Putin ha accusato il governo di Kiev di utilizzare i civili come “scudi umani”, accusa smentita da tutti gli osservatori indipendenti, e ha sottolineato che la Russia sta facendo “tutto il possibile per evitare vittime civili, anche dei cittadini ucraini”.

Il ministero della Difesa russo ha spiegato che si tratterà di “pause” nelle operazioni delle forze russe in Ucraina durante le quali i civili ucraini verranno evacuati lungo questi corridoi umanitari che permetteranno l’abbandono delle proprie case e il successivo attraversamento dei confini ucraini in maniera sicura.

Si tratta di un accordo importantissimo vista l’evoluzione del conflitto che risponde di fatto all’appello lanciato nei giorni scorsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dalla Croce Rossa, dalla Caritas e da varie associazioni umanitarie che hanno chiesto il trasferimento dei civili verso l’Unione Europea. Il timore però è che questa possa essere una strategia russa per svuotare di civili le città prima di attaccarle e distruggerle. In questo modo Putin eviterebbe l’accusa di crimini contro l’umanità e contemporaneamente costringerebbe alla resa le forze militari ucraine.

Intanto in Russia le proteste dilagano e sono migliaia le persone arrestate. La Russia ha approvato una legge che modifica il Codice penale per contenere la diffusione di “fake news” sulle operazioni dell’esercito, introducendo la responsabilità criminale. In base alla gravità del reato sono previste multe e anche la prigione fino a 15 anni di carcere. Sulla base di questa legge ha oscurato il sito della Bbc, accusata di diffondere fake news relative alla guerra con l’Ucraina.

Intanto il collettivo di hacker “Anonimous”, misterioso collettivo di hacker che nei giorni scorsi ha dichiarato apertamente guerra a Putin, ha pubblicato su twitter dei documenti sottratti alle forze armate russe, che dimostrano la volontà premeditata dell’invasione ucraina. Stando a quanto riportato, l’attacco sarebbe stato approvato il 18 gennaio e, secondo il piano, l’iniziativa militare avrebbe durata al 20 febbraio al 6 marzo.

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