Addio canone Rai: ecco in arrivo la nuova legge

Addio canone Rai: ecco in arrivo la nuova legge, iniziativa che nasce da due parlamentari del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone e Maria Laura Paxia

Canone Rai. Dire addio al canone Rai? Ecco la nuova legge in arrivo: l’iniziativa nasce da due parlamentari del M5S, Gianluigi Paragone e Maria Laura Paxia, ed era stata anticipata nei giorni scorsi dal vicepremier Luigi Di Maio, che però aveva parlato di una «drastica riduzione». Il disegno di legge punta ad una totale abolizione di questa tassa odiata da molti italiani.

La Lega sembra appoggiare la proposta degli ex compagni di governo e sottolinea che è stato il M5S ad adeguarsi alla «battaglia storica del Carroccio»; precisa però che la Rai nonostante l’abolizione del canone dovrà mantenere la sua fisionomia pubblica. Con queste premesse, l’approvazione potrebbe arrivare in tempi celeri, anche perché le due proposte viaggiano “in parallelo” cioè contemporaneamente alla Camera ed al Senato in modo da superare la necessità del doppio passaggio.

I proponenti hanno precisato che non è loro intenzione privatizzare la Rai che continuerà ad essere un servizio pubblico; rimarranno dunque in funzione gli attuali apparati. Però la proposta di legge contiene anche la modifica del regime della pubblicità, per parificarlo a quello delle televisioni private. Attualmente la Rai può raccogliere meno pubblicità rispetto ai concorrenti privati proprio perché percepisce gli incassi garantiti del canone pagato dagli italiani.

Con l’abolizione del canone diventa necessario eliminare anche il “tetto” pubblicitario che frena la Rai, in modo da consentirle un aumento degli incassi. Insomma la nuova Rai senza canone sarebbe ancora un’azienda di Stato, rimarrebbe in mani pubbliche e sotto il controllo politico, ma funzionerebbe interamente secondo le logiche del mercato privato. In questo modo l’azienda dovrebbe inserirsi nella concorrenza di tutti gli operatori radiotelevisivi e puntare esclusivamente sulla qualità del servizio e sugli introiti pubblicitari.

I ricavi del canone, ammontano a quasi 1,8 miliardi di euro all’anno e questa voce rappresenta i due terzi degli incassi totali della Rai, il resto deriva già dalla raccolta pubblicitaria. Quindi se si abolisse davvero il canone la Rai dovrebbe vivere di pubblicità ed essere autonoma ma lo Stato dovrebbe recuperare circa 300 milioni di euro finora prelevati dal canone e destinati prevalentemente al finanziamento di altre fonti di informazione.

Foto articolo: immagine di repertorio

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