Zona industriale, Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “Preoccupanti le dichiarazioni dell’assessore regionale Turano. Il presidente Musumeci faccia chiarezza su Zes, Patto per la Sicilia e prospettive Irsap, elementi cardine per lo sviluppo dell’area catanese”

“Siamo fortemente preoccupati ed allarmati dopo aver letto le dichiarazioni odierne dell’assessore regionale Turano sul futuro della zona industriale di Catania. Chiediamo immediata chiarezza al presidente della Regione Nello Musumeci, perché quanto affermato dal suo delegato alle attività produttive non sembra essere in sintonia con l’operato della presidenza. In un momento particolare per l’economia, come quello in atto, è indispensabile completare la procedura per l’avvio della zona economica speciale e, soprattutto, delle grandi opere previste anche dal Patto per la Sicilia e dal Patto per la Catania.

Proprio in quest’ultimo è compresa la realizzazione della mantellata del porto, opera strategica proprio in funzione del funzionamento della Zes, oltre ad altri cantieri importanti che potrebbero contribuire alla riqualificazione di una zona industriale dove vi è anche un Interporto che la Regione vuole rilanciare, anche se non abbiamo ben capito in quali termini ed il fatto che anche il terzo tentativo di gara d’appalto per l’affitto dei locali è andato deserto, è un segnale allarmante. Vogliamo essere rassicurati in tempi brevi dal presidente Musumeci, anche su quello che dovrà essere il superamento dell’Irsap per una gestione del sito industriale che non può di certo essere demandata ad un Comune in dissesto, ma coordinata da una Città metropolitana che l’amministrazione regionale stessa è chiamata a far ripartire.

Cerchiamo risposte concrete, perchè il nostro stato di inquietudine è quello dei lavoratori e di coloro che vorrebbero lavorare ed investire, con la speranza di vedere per la zona industriale di Catania serie prospettive e non una tela di Penelope, che di giorno viene tramata e di notte smontata.” Lo dichiarano i segretari generali territoriali etnei di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci.

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