Violentata a undici anni da due ragazzi: “Mi hanno fatto male”

Violentata a undici anni da due ragazzi: “Mi hanno fatto male”, queste le parole della piccola bambina indifesa per lo sconcertante fatto accaduto

Violentata a undici anni. “Mi hanno fatto male, ho avuto dolore», queste le parole della piccola Lucia, nome di fantasia, affidate in una telefonata a una compagna di scuola.

È una bambina Lucia, di solo 11 anni, eppure sabato scorso sarebbe stata costretta con la forza da due adolescenti di 15 e 16 anni a compiere atti sessuali. I rapporti sarebbero avvenuti all’esterno del centro commerciale Quarto Nuovo, nel Napoletano. La bimba non si sarebbe neppure resa conto di ciò che è realmente successo. Ora la Procura per i Minorenni agisce come prescrive il codice penale, per violenza sessuale.

Per la legge non esiste nessun genere di consenso implicito o esplicito quando si compiono atti sessuali con minori di 13 anni. È sempre un reato, perché la bimba non può mai avere consapevolezza e capacità di intendere e volere su quanto concerne la sua sfera sessuale. Le indagini sono coordinate in persona dal procuratore capo presso il Tribunale dei minori, Maria de Luzenberger Milnersnsheim. Ieri, all’esterno della scuola media sul litorale di Giugliano, le mamme e i papà che aspettavano l’uscita dei figli non parlavano d’altro. C’è il massimo riserbo sul caso visto che le persone coinvolte sono tutte minorenni. Il preside non ha voluto commentare l’accaduto, ma ogni intervento anche di natura psicologica nei confronti di Lucia sarà valutato insieme ai genitori, che sta proseguendo a seguire le lezioni normalmente.

Lucia racconta l’accaduto, con una naturalezza disarmante, del resto, a questa età è complesso persino comprendere la gravità di ciò che si è subito. Lucia ricorda il dolore, quello fisico, ma c’è riserbo assoluto sul tipo di violenze che la piccola avrebbe subito. Spiega una delle insegnanti: “Le scuole medie, sono da sempre un periodo in cui le pulsioni si manifestano all’improvviso. Forse non ci rendiamo conto che queste pulsioni sono amplificate dall’utilizzo degli smartphone” e prosegue, “Se prima c’era pudore nell’avvicinarsi tra ragazzini, ora ogni barriera viene abbattuta con l’uso della tecnologia”.

Foto articolo: immagine di repertorio

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