Un percorso tra storia, natura e spiritualità: i segreti di San Cosimato

Un percorso tra storia, natura e spiritualità: i segreti di San Cosimato appena si varca il cancello d’ingresso dell’ antico monastero francescano.

San Cosimato. A Roma lo storico convento di San Cosimato (Vicovaro, Lazio). Varcando il cancello d’ingresso del monastero francescano, un percorso tra storia, natura e spiritualità. Si lasciano i rumori ed i pensieri alle spalle. Un parco silenzioso e davanti un cancelletto, scendendo gradini scavati nella roccia calcarea: sarà necessario abbassare la testa, il cunicolo è stretto ed angusto. Le scalette buie sboccano in un’esplosione di luce, di verde e di azzurro.

Continuando a scendere la parete rocciosa lavorata da eremiti che cercavano isolamento, riflessione, preghiera. Durante il tragitto grotte, celle ricavate nella pietra, semplici piani di roccia su cui hanno dormito monaci solitari. Poi si sale, si apre una grotta un po’ più rifinita,  pareti ricche di incisioni,date,firme, di ogni epoca, alle finestre che si aprono sul baratro, agli affreschi sbiaditi che parlano di antica devozione al verde.

E poi si scende fino alla vegetazione ed un condotto di uno dei più importanti acquedotti di Roma! L’Aqua Claudia, inaugurata dall’imperatore Claudio nel 52 d.C. Il condotto è buio, le pareti corrono lisce, perfette, annerite dal tempo, dall’umidità, in basso si vedono e si sentono, accarezzandole,le incrostazioni calcaree di secoli di scorrimento dell’acqua, mentre in alto, alzando gli occhi, stupore!  Il percolamento dell’acqua che si infiltra dalla rupe soprastante ha creato forme floreali, globulari, giochi di pietra, stalattiti ,meandri, rigonfiamenti, bolle di pietra; avrete sotto i piedi l’ingegneria romana e sulla testa l’ingegneria della natura.

Il cunicolo corre sinuoso,adattandosi alla conformazione della rupe, nero come la notte, illuminato da qualche pozzo di areazione scavato dagli schiavi romani; percorrerete metri per poi essere inondati dalla luce: il condotto è interrotto da un’antica frana. Durante lo scavo della diga Acea nel 1909,i lavori hanno dovuto intercettare  lo speco, non si può proseguire, si torna indietro, si risale verso il parco del convento, si esce davanti alla chiesa dei ss.Cosma e Damiano,o di san Cosimato.

E’ un edificio di culto sorto in epoca imprecisabile, dopo san Benedetto, dopo le incursioni longobarde, forse dopo quelle saracene, ma che ha su di sé le tracce di tante fasi: distruzioni, rifacimenti, restauri, ammodernamenti. C’è tutto nella chiesa di san Cosimato, le tracce di preesistenze romane, con il capitello riutilizzato come leggio, la presenza benedettina, le decorazioni in marmo di età carolingia ,le murature duecentesche, gli affreschi e le arcate rinascimentali, i dipinti di fine ‘600 di storia locale, i rifacimenti settecenteschi ,i moderni altari dedicati alla madonna di Lourdes. Più di duemila anni,tutti qui.

Foto articolo: Immagine di repertorio

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