Un centenario calatino festeggiato a Mirabella Imbaccari, un traguardo importante

Il tempo scorre veloce e dai vecchi si impara sempre tanto, lo scorso aprile, presso la casa di riposo Agape sono stati festeggiati i 100 anni di Salvatore Tigano, una grande festa a cui erano presenti tutti i familiari e le autorità. Mentre il sindaco Giovanni Ferro e il presidente del consiglio Salvatore Branciforte hanno reso omaggio a un cittadino esemplare regalando una targa ricordo e una torta, i suoi familiari ne hanno elogiato la serenità e la saggezza che ne fanno un esempio per tutti. Salvatore Tigano, detto ‘u zio Turiddu’, secondo di cinque figli, è nato nel 1919. Frequentò l’istituto industriale a Piazza Armerina ed è sempre stato una persona gioviale che amava le feste.

 

 

Fu chiamato alle armi e fece la campagna di Russia per 20 mesi. Sul Don patì freddo e fame e per 7 mesi fu ospite di una famiglia che lo salvò. Essendo considerato un disertore, al suo ritorno nel ’43 fu rispedito al fronte dove assistette al bombardamento alleato di Cassino. Dopo la guerra conosce Maria Zampogna che diventa sua moglie e da cui ebbe l’unico figlio Francesco. Per soli due anni fece il commerciante di cereali e dopo gestì una gioielleria in via Garibaldi, attività che ha gestito con passione e successo per 60 anni. Si è sempre distinto nei rapporti con le persone ed ebbe una breve esperienza politica come segretario locale del Psdi.

Nel 1971 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Il suo unico rammarico è non aver avuto altri figli e l’unica cosa più importante della sua vita è stato l’amore per la moglie Maria, che lo ha lasciato una decina di anni fa. La lezione che ci dà Salvatore Tigano è la testimonianza di un amore vero che supera il tempo e lo spazio e diventa vivo in mezzo a noi, un amore che tutti anelano e rappresenta quel motore che rende preziosa la vita sopra ogni altra cosa.

Rosario Scollo

 

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