Un braccialetto salverà gli ammalati Covid? Quando all’Asp di Catania?

Un braccialetto salverà i pazienti affetti da Covid in isolamento a casa? Parte dalla Toscana l’ultima novità che riguarda i pazienti affetti da coronavirus, in isolamento a casa. Grazie ad un braccialetto elettronico si potrà monitorare a distanza, direttamente e comodamente da casa, in tempo reale l’evolversi della malattia fino alla guarigione. Il sistema è già stato messo in atto dall’Asl Toscana sud est, e mette in collegamento, 24 ore su 24, i pazienti positivi a virus e medici, controllando diversi parametri quali: frequenza cardiaca, ossigenazione, temperatura corporea, saturimetria. Il braccialetto analizza questi dati ogni 5 minuti e li aggiorna, inviando segnali ai medici che possono intervenire adeguatamente.

Ecco come funziona. A ciascun paziente viene assegnato un piano di cura programmato e mirato a seconda della gravità della malattia, delle sue condizioni generali (se ha patologie particolari) ed età;  quello che si richiede al paziente è di avere uno smartphone e di rispondere ad eventuali domande dei medici attraverso il telefono o con messaggi WhatsApp. Se per qualsiasi ragione la persona non fosse in grado di farlo, la Asl invia direttamente a casa il medico.

Nella Asl della Toscana, sono stati attivati oltre 200 di queste apparecchiature e molti si chiedono se e quando tali dispositivi saranno disponibili in altre parti d’Italia. Nelle prossime ore, Prima Stampa chiederà all’ASP di Catania se hanno preso in considerazione l’acquisto di tale apparecchiatura ed eventualmente quando potrà essere messa a disposizione delle persone colpite dal virus e costrette alla quarantena a casa. Sarà nostra cura avvisare i lettori delle eventuale risposta. Ricordiamo, sempre in tema di Coronavirus, che l’ospedale di Catania è l’unico in Sicilia che ha stipulato una convenzione con il policlinico San Matteo di Pavia, precursore nella realizzazione del plasma iperimmune; questa tecnica ha già dato buoni risultati su alcuni pazienti, tra i quali un medico ed una donna incinta.

Intanto, all’ASL della Toscana e più precisamente al 118 di Arezzo, dove il sistema è attualmente in funzione affermano questo sistema garantisce un livello di sicurezza per i pazienti affetti da Covid che non necessitano del ricovero ospedaliero ma ci sono altri vantaggi; aiuta a vivere, in minore solitudine, una malattia che, anche nel caso sia senza sintomi, causa ansia e angoscia; inoltre, se il paziente dovesse peggiorare, la struttura sanitaria è in grado di intervenire prontamente.

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