ULTIM’ORA Covid, riunione straordinaria dell’OMS Europa su variante inglese

ULTIM’ORA Covid, riunione straordinaria dell’OMS Europa su variante inglese. Lo rende noto il direttore dell’Oms Europa.

ULTIM’ORA Covid. In corso una riunione straordinaria dell’Oms Europa. Sul tavolo le strategie per fronteggiare la nuova variante Covid inglese. Lo rende noto il direttore dell’Oms Europa.

Intanto, in Italia la prima a ricevere il vaccino sarà un’infermiera. Tutto pronto allo Spallanzani di Roma per la campagna di vaccinazione in programma il 27 dicembre. A proposito della variante inglese è intervenuto Francesco Vaia, direttore sanitario Spallanzani di Roma: “Ci sono già state delle varianti in passato. Ce ne potranno essere altre. Allo stato ciò non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità. Il vaccino non è messo in discussione”.

Infine, sulla resistenza al vaccino della variante inglese è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità (fonte ANSA): “I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

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Foto articolo: Immagine originale di Unsplash

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Intanto, in Italia la prima a ricevere il vaccino sarà un’infermiera. Tutto pronto allo Spallanzani di Roma per la campagna di vaccinazione in programma il 27 dicembre. A proposito della variante inglese è intervenuto Francesco Vaia, direttore sanitario Spallanzani di Roma: “Ci sono già state delle varianti in passato. Ce ne potranno essere altre. Allo stato ciò non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità. Il vaccino non è messo in discussione”.

Infine, sulla resistenza al vaccino della variante inglese è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità (fonte ANSA): “I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

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