ULTIM’ORA, Carola Rackete, denuncia Matteo Salvini ECCO IL MOTIVO

Era stata annunciata la denuncia della comandante della Sea Watch nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, stamattina l’atto è stato depositato presso la procura di Roma.

L’avvocato Alessandro Gamberini che sta seguendo la vicenda per conto della comandante, ipotizza il reato di istigazione a delinquere e diffamazione.

“Le parole utilizzate dal ministro nei confronti della mia assistita – ha detto Gamberini – la stanno esponendo ad eventuali aggressioni: una vera e propria istigazione a delinquere che arriva da un ministro della Repubblica”.

Nella denuncia secondo Carola Rackete, ci sarebbe stata anche diffamazione, tanto da scrivere che «Le frasi diffamatorie di Matteo Salvini, in questo senso, sono strumento di un messaggio di odio concretamente idoneo a provocare da un lato la commissione di nuovi delitti di diffamazione ai miei danni e dall’altro di espormi tal pericolo di aggressioni all’incolumità fisica».

In particolare, si riferisce agli insulti ricevuti via social dopo le dichiarazione del ministro Salvini.

La reazione di Salvini non si è fatta attendere e come ormai di consueto utilizza i social per rispondere, «Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca».

Adesso per la fase processuale bisogna avere il via libera della Giunta per autorizzazione del Senato e poi l’aula di Palazzo Madama, infatti essendo un ministro gode dell’immunità parlamentare.

L’avvocato su questo però attacca il ministro Salvini «non agisce nella sua funzione di ministro, quindi non c’è bisogno di alcuna autorizzazione a procedere. Lui agisce come Matteo Salvini: si fa scudo della qualità che riveste e del potere che ha, anche comunicativo. Ma non agisce mica come ministro».

E conclude, «i parlamentari o ministri non godono dell’immunità e dell’autorizzazione della giunta se incontrano qualcuno per strada e lo insultano».

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