Troppi contagi in Sicilia: ZONA ARANCIONE anticipata e vaccino “a domicilio” per no vax

Sembra che il governo siciliano abbia deciso di dare retta Cts regionale, che consiglia di puntare non più sui grandi hub vaccinali (rimasti deserti d’estate), bensì su task force composte da medici di base, pediatri e infermieri che si recano a domicilio per la somministrazione del vaccino anti-Covid, nelle città con pochi vaccinati.

Ma non sarebbe l’unica mossa: gli esperti pare abbiano suggerito una zona arancione “anticipata”, prima che si sforino nuovamentente gli indici che obbligherebbero poi l’isola a quel punto a ulteriori restrizioni. Perché, siamo sinceri, di questo passo, a fine settembre (e cioè alla prima occasione possibile) Roma imporrebbe la zona arancione comunque. Quando, tra l’altro, riapriranno le scuole e si riaffolleranno i mezzi pubblici. Anticipando l’arancione, al contrario, sarebbe possibile ricominciare l’autunno in area bianca.

“Se siamo arrivati a questo punto – afferma Antonello Giarratano, presidente della società italiana anestesisti rianimatori e membro del Cts – la colpa è di misure troppo blande e di un’assoluta carenza di controlli: servono ordinanze restrittive serie, da rosso, in quei 70-80 comuni che stanno affossando l’Isola con contagi fuori controllo”. Dello stesso avviso anche il collega infettivologo del Cts, Bruno Cacopardo: “Finita la stagione turistica si decideranno misure più severe, se non le prenderà la Regione lo farà Roma”.

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