Troppi comuni in rosso, ZONA ROSSA in Sicilia per evitare il peggio: chiusure attività e restrizioni

Si attende una nuova collocazione nelle varie zone, gialle, arancioni e rosse per le regioni dopo il decreto che ha previsto restrizioni fino a domani, mercoledì 7 aprile. Ma da giovedì come si andrà avanti? Che colore avrà la Sicilia? Certamente la situazione non è delle migliori con decine di comuni in zona rossa che aumentano di giorno in giorno. In attesa di conoscere la zona in cui sarà inserita la nostra isola, analizziamo tutte le novità che potrebbero entrare in vigore con il prossimo decreto.

Coprifuoco, sarà valido anche dopo le festività?

Il decreto mantiene la linea della suddivisione fra regioni in area a rischio in base agli effetti contagi che determinano la necessità di misure più restrittive. Non è prevista nessuna zona gialla, anche se potrebbero variare le misure di contenimento, in quelle regioni meno a rischio. Il coprifuoco dalle 22 alle 5, viene mantenuto in tutte le regioni senza alcuna distinzione e salvo i casi in cui gli spostamenti siano giustificati, nonché per motivi di necessità e lavoro, urgenza, salute, da dichiarare mediante autocertificazione.

Scuola

Già a partire da giorno 7 aprile 2021, riapriranno, anche nelle regioni in zona rossa:

  • asili nido
  • primarie
  • prime medie

Nelle zone arancioni, tra l’altro, gli alunni torneranno in classe fino alla terza media, quelli delle superiori in modalità mista: Dad e in presenza.

Spostamenti e seconde case

In riferimento agli spostamenti, non sarà consentito spostarsi o viaggiare fuori dalla propria regione. Anche qui salvo motivi di necessità, lavoro, salute. Viene fatto salvo il diritto di ritornare nel proprio luogo di domicilio, residenza e abitazione. Chi abita nei piccoli Comuni può spostarsi in un raggio di 30 km dalla propria casa.

Si possono raggiungere le seconde case, anche in zona rossa se si è proprietari o titolari di un contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021. Se, però, ci dovessero essere ordinanze più restrittive dei presidenti di Regione, prevarranno queste. In Sicilia, ci si può andare ma con tampone negativo e obbligo di quarantena.

Visite a parenti e amici

Nelle zone rosse non saranno consentite visite a parenti ed amici. Nella zona arancione si, ma solo 1 volta al giorno non più di 2 persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi o persone non autosufficienti) e purché all’interno del proprio Comune di residenza.

Bar e ristoranti, negozi.

Tanto in zona rossa che in zona arancione, resteranno chiusi bar e ristoranti. Consentito l’asporto (ristoranti fino le 22, bar fino le 18), restano invece aperti i ristoranti degli alberghi. Sì anche al domicilio.

Parrucchieri ed estetisti

Questi, in zona arancione potranno rimanere aperti, mentre saranno chiusi in zona rossa.

Alimentari, farmacie, edicole, meccanici e ferramenta.

Sia in zona rossa che arancione, invece, restano aperti gli alimentari, anche quelli nei centri commerciali. Stesso discorso per farmacie, edicole, meccanici e ferramenta.

Cinema, teatri e musei

Questi ancora penalizzati in quanto rimarranno chiusi. Ancora nulla su una loro eventuale apertura, ma nell’eventualità che si dovesse procedere verso la riapertura si dovranno rispettare regole stringenti quali la prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto.

Attività sportiva

  • Non è consentito fare attività sportiva in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto al chiuso.
  • E’ consentito fare sport solo in forma individuale, rispettando il distanziamento e nei pressi della propria abitazione.

Concorsi

I concorsi pubblici per il personale delle Pubbliche Amministrazioni si baseranno su una sola prova scritta e un orale “eventuale“, da svolgersi in modalità telematica. Anche per lo scritto bisognerà provvedere diversamente con “strumenti informatici e digitali“. Si prevede anche l’obbligo per i candidati di dichiarare l’esito negativo del tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.

Vaccino e sanzioni penali

Per coloro i quali lavorano in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati, è previsto l’obbligo dovrà vaccinarsi. In caso di rifiuto, vi potrebbe essere la possibilità di sospensione dell’attività lavorativa o demansionamento. Per i medici è previsto lo “scudo penale“, con rinvio a giudizio solo per colpa grave.

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