Tribunali “lenti”: Caltagirone terzo in Italia per percentuale cause ultratriennali sul totale cause civili pendenti

Ciò che viene messo oggi in evidenza sulla testata giornalistica de “Il Sole 24 Ore” è tristemente interessante: riguarda la “lentezza” dei processi civili nei nostri tribunali e nelle nostre corti di appello. La fonte dei dati che riportiamo non è direttamente di provenienza ministeriale, ma una rielaborazione dei dati raccolti da Luca Minniti e Giorgia Telloli nel loro lavoro “Conoscere l’arretrato della giustizia civile: una necessità in vista delle imminenti scelte politiche”, in Questione Giustizia, dati che comunque gli autori indicano provenienti dal database del ministero della Giustizia. Qui il link della rielaborazione.

Nell’elaborato, sono anche riportate le ipotesi di riduzione dell’arretato civile di lunga durata (ultra-biennale per le Corti d’appello e ultra-triennale per i Tribunali) in base agli obiettivi fissati dal Pnrr.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, si pone principalmente due obiettivi “quantitativi” riguardo alla giustizia civile: la diminuzione dell’eccessiva durata dei procedimenti e la riduzione dell’arretrato “Pinto” (ovvero a rischio risarcimento per eccessiva durata) degli uffici giudiziari di primo e di secondo grado.

Questi obiettivi devono essere raggiunti in due fasi: la prima, prevede che entro il 31 dicembre 2024 si debba raggiungere una diminuzione del 65% dell’arretrato ultra-triennale per i tribunali e del 55% di quello ultra-biennale per le corti di appello; la seconda fase, prevede che entro il 30 giugno 2026 si debba raggiungere una riduzione del 90% dell’arretrato “Pinto” dei tribunali e delle corti di appello. C’è una nota da considerare per leggere correttamente questi numeri: i calcoli per la definizione della riduzione dell’arretrato si basano sui dati fotografati a dicembre 2019, non considerando il 2020 che, purtroppo, è stato un anno del tutto anomalo a causa della pandemia di Covid-19.

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