TFA sostegno: comunicato stampa del gruppo “STOP sanatoria TFA”

TFA sostegno: comunicato stampa del gruppo “STOP sanatoria TFA”, gruppo su facebook degli aspiranti insegnati di sostegno che vedono lesi i propri diritti

TFA sostegno. Ormai da un pò di giorni che nel mondo della scuola ci sono, diremmo così, vari tumulti. Uno dei movimenti che più si sta muovendo in una importante protesta è la categoria degli aspiranti insegnati di sostegno. Un gruppo nato su facebook dal nome “STOP sanatoria TFA” sta raccogliendo molti consensi e molto seguito per la battaglia che sta perseguendo.

Di seguito riportiamo il comunicato stampa a noi pervenuto:

Il 27 Maggio, la Commissione cultura ha approvato l’emendamento 2.300, Sen. Angrisani del Movimento 5 stelle ha proposto un emendamento di modifica al bando di selezione sul V ciclo per la specializzazione sul sostegno.
In breve, secondo l’emendamento, i docenti che, nei 10 anni scolastici precedenti, abbiano svolto almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno (seppur senza specializzazione) sono esonerati dalla prova preselettiva, con diritto di accesso diretto alla seconda prova scritta. Tali candidati saranno ammessi in soprannumero a partecipare alle prove successive, e riceveranno di default il massimo punteggio per quanto riguarda la prova preselettiva (30/30).
La prova preselettiva concorrerà poi nel formare il punteggio della graduatoria finale per l’accesso ai posti disponibili. Il punteggio finale sarà il risultato di: prova preselettiva, seconda prova scritta, prova orale, valutazione degli anni di servizio (già previsto dal bando originale) e titoli di studio posseduti.
La disparità di trattamento consta appunto nell’assegnazione di un doppio punteggio aggiuntivo (la prova preselettiva con il massimo voto, più la valutazione del servizio), a chi ha 3 anni di servizio, cosa che lascerà a tutti gli altri candidati praticamente nessuna possibilità di essere competitivi allo stesso modo e di accedere ai posti disponibili.
È doveroso sottolineare che questo è un cambiamento in itinere, dopo mesi dalla pubblicazione dei bandi e ad iscrizioni già effettuate e pagate. E la ragione di tale cambiamento non risiede in una volontà di premiare il merito di chi ha 3 anni di servizio, ma è solo un modo per rattoppare un difetto di sistema ben più grande: la carenza perenne di specializzati, l’irregolarità del precariato sul sostegno senza specializzazione, e il fatto che non si è voluto né concedere ai non specializzati l’accesso allo straordinario (come è stato fatto a chi ha 3 anni di servizio su posto comune), né attivare una procedura ad hoc di specializzazione per chi ha prestato servizio sul posto di sostegno per 3 anni o più. Tutti problemi precedenti alla pubblicazione del bando del V ciclo.
È l’ennesimo modo di scatenare una guerra tra poveri tra docenti e aspiranti tali, senza agire sul problema precariato e danneggiando entrambi le categorie. Sia il servizio che un’adeguata preparazione al sostegno richiedono impegno, sacrifici, spese in termini di tempo e denaro per auto-formarsi. È l’ennesimo colpo basso che si va ad aggiungere ad una storia di rimandi, modifiche all’ultimo minuto, strumentalizzazioni. Si manda avanti una retorica che fa abuso del concetto di meritocrazia, quando invece, all’atto pratico, si sceglie la strada dell’iniquità.

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Foto articolo: immagine di repertorio

 

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1 Comment

  • Anonimo

    Non dimentichiamo i docenti già specializzati che tentano una specializzazione in altro ordine e devono rifare tutta la selezione dal test preselettivo per poi accedere ad un percorso abbreviato. A loro non è mai stato concesso alcuno sconto, seppur già formati ad hoc.

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