Terremoto catastrofico nel Catanese? Ci sarà, non sappiamo quando

Terremoto catastrofico nel Catanese? Ci sarà, non sappiamo quando, lo ha detto il vulcanologo, Mario Mattia, intervistato dall’Adnkronos

Terremoto. “Catania è stata distrutta nel 1189, è stata rasa al suolo nel 1693 è realistico ed ovvio pensare che altri eventi sismici importanti si verificheranno”.

Lo ha detto il vulcanologo, Mario Mattia, intervistato dall’Adnkronos, che ha anche aggiunto: ” l’ultimo evento sismico del 1990 che purtroppo causò tredici vittime nella zona di Carlentini è solo un esempio di ciò che può succedere e fu, anzi, un terremoto relativamente piccolo che in altre parti del mondo non avrebbe creato danni”. Ha evidenziato il vulcanologo: “Pensate ad un terremoto di 7.5, come quello che è stato stimato del 1693, che tipo di danni potrebbe fare in una città estremamente vulnerabile come Catania. Ma lo stesso discorso vale pure per Ragusa e Siracusa e le loro province che negli anni hanno edificato in modo dissennato”. Insomma ha ribadito: “Quindi il big one ci sarà ma non è prevedibile sapere quando. Se parliamo poi di vulcani e di grosse eruzioni anche quelle potranno verificarsi in futuro. E il destino di chi vive in queste zone particolari della terra come la Sicilia, la California, alcune zone del Giappone. Convivere, insomma, con questo rischio”.

Secondo il vulcanologo: “purtroppo occorre dire che l’impatto di forti terremoti nella realtà siciliana e catanese in particolare sarebbe devastante”. Mario Mattia, parlando di impatto ambientale rispetto al rischio eruzioni sull’Etna ha sottolineato come: “purtroppo si tende a costruire in zone a forte rischio di invasione lavica per scelte politiche a volte scellerate nel corso del tempo, negli anni ’50 un sindaco di Catania venne accolto tra ali di folla perché a Roma riuscì ad ottenere la declassificazione sismica del capoluogo etneo. Dando così la possibilità di sviluppare in modo importante l’attività edilizia a Catania, ma senza nessun rispetto di criteri antisismici. E questo fa sì che grossi pezzi della città siano vulnerabili”.

Infine, dice: “l’Etna, da vulcano attivo, è in una fase abbastanza attiva. I catanesi noteranno questo degassamento da tutti i crateri che significa come il magma sia a livelli molto superficiali. E conclude: “Nessun allarmismo, ma questo fa riflettere su come nei prossimi mesi o anni, ci sarà una eruzione di cui non possiamo prevedere l’entità”.

Foto articolo: immagine di repertorio

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